nas farmacistiIl Nucleo anti-sofisticazioni dei carabinieri di Napoli ha concluso alla fine di dicembre una complessa attività investigativa, che è sfociata nella denuncia per due farmacisti del capoluogo campano, accusati di aver ricettato, nel mese di luglio del 2016, alcune ricette mediche che erano state rubate presso il Distretto Sanitario di Maddaloni (provincia di Caserta). A renderlo noto è il ministero della Salute, che ricorda come, in Italia, la ricetta medica del Servizio sanitario nazionale venga «rilasciata al paziente da un medico dipendente dello stesso SSN, o convenzionato con esso, per l’acquisto di medicinali. La presentazione di una ricetta permette alle farmacie di erogare dei farmaci il cui rimborso può anche ricadere totalmente sul SSN. Il furto e la ricettazione di questo tipo di ricette mediche possono essere reati finalizzati alla commissione di truffe». Un ulteriore controllo effettuato dagli stessi militari del Nas di Napoli, effettuato presso una farmacia dell’hinterland partenopeo, ha portato alla denuncia di un farmacista «per aver organizzato la vendita a distanza di medicinali per i quali è necessaria la prescrizione medica».
Il ministero riferisce inoltre di altre due operazioni dei Nas che hanno riguardato il mondo della farmacia. La prima a Cosenza, dove due persone sono state «deferite all’Autorità Giudiziaria per esercizio abusivo della professione sanitaria. I militari cosentini hanno accertato che il titolare di un deposito di medicinali ad uso veterinario effettuava la vendita al pubblico dei suoi prodotti nonostante non avesse mai conseguito l’apposito titolo di studio. L’attività illegale avveniva con l’assenso e la collaborazione di una donna, titolare di una farmacia sita sulla costa ionica». La seconda operazione si è svolta invece a Roma: «Nell’ambito di alcuni controlli sulle farmacie della capitale, due farmacisti sono stati denunciati per “inosservanza dei provvedimenti dell’autorità”. I professionisti sono accusati di aver effettuato delle preparazioni magistrali contenenti dell’efedrina, da usare a scopo dimagrante, nonostante la pratica sia vietata da un decreto ministeriale. L’efedrina è una sostanza che può essere sia di origine naturale che sintetica. A causa del suo effetto eccitante può essere usata per stimolare il metabolismo e bruciare più calorie. Essendo sorti dei ragionevoli dubbi che la sostanza possa avere degli effetti nocivi sulle persone, il ministero, a titolo precauzionale e per tutelare la salute pubblica, ha sancito il divieto».

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