Il 14 aprile 2021, Roberto Speranza, ministro della Salute, ha firmato un decreto che consente l’utilizzo dei farmaci a uso umano per la cura degli animali domestici. L’atto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie generale, n. 120, del 21 maggio 2021. «Ferme restando le norme generali dell’impiego prioritario dei medicinali veterinari autorizzati – si legge nel documento -, previste dall’ordinamento nazionale e dell’Unione europea in materia di medicinali veterinari, l’allegato A al presente decreto, definisce i casi in cui, in attuazione dell’art. 10 -bis del decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193, il medico veterinario può prescrivere un medicinale per uso umano per il trattamento di un animale non destinato alla produzione di alimenti, anche tenendo conto del costo delle cure». Inoltre «il medicinale per uso umano potrà essere prescritto sulla base della miglior convenienza economica dell’acquirente per il trattamento dell’animale in cura e di cui l’acquirente sia proprietario o detentore, e comunque soltanto a condizione che tale medicinale contenga il medesimo principio attivo del medicinale veterinario indicato per il trattamento dell’animale in cura».

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Soddisfazione di Roberto Speranza

Roberto Speranza, titolare del dicastero, aveva evidenziato in occasione della prima pubblicazione che «si tratta di un provvedimento di equità atteso da anni da milioni di cittadini. Una scelta che consentirà di garantire con più facilità le cure agli animali da compagnia e un risparmio importante per tante famiglie italiane e per le strutture che si occupano di cani e gatti. Prendersi cura sempre meglio della salute degli animali da compagnia, non è solo un gesto d’affetto e di riconoscenza. Significa garantire una importante funzione relazionale e sociale che gli animali svolgono verso gli umani e tutelare la salute seguendo l’ottica One Health, un approccio che tiene insieme il nostro benessere, quello degli animali e quello dell’ambiente».

Gli andamenti in seguito all’introduzione della Rev

Da anni associazioni animaliste, parlamentari, consiglieri regionali e comunali di diverso orientamento politico hanno sostenuto questo obbiettivo, denunciando prezzi troppo elevati dei farmaci veterinari che spesso sono la causa dell’abbandono degli animali. Il provvedimento potrebbe portare a una ulteriore diminuzione dell’andamento dei medicinali veterinari erogati in farmacia. Alla fine del 2019 la Fnovi era intervenuta sulla flessione dell’andamento della dispensazione dei farmaci veterinari nelle farmacie in seguito all’introduzione della Ricetta elettronica veterinaria. «A fronte dell’evidente utilità – aveva precisato la sigla -, sottolineata più volte anche dal ministero, del sistema per la tracciabilità del farmaco veterinario, restano dubbi sull’elevato numero di prescrizioni non evase, la maggior parte delle quali sembrano essere di farmaci uso umano prescritti in deroga».

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