I medicinali per uso umano potranno essere usati anche per la cura degli animali domestici «a condizione che tale medicinale contenga il medesimo principio attivo del medicinale veterinario». È quanto disposto da un decreto firmato da Roberto Speranza, ministro della Salute. La notizia, diffusa dallo stesso dicastero, consentirà dunque l’uso dei comuni medicinali per il trattamento delle patologie degli animali da compagnia. In tal modo «le famiglie – evidenzia il Ministero – potranno risparmiare fino al 90% dei costi per i medicinali». Secondo quanto riferito, infatti, «a beneficiarne saranno circa il 40 per cento delle famiglie italiane che potranno risparmiare fino al 90 per cento per alcune patologie animali». Il provvedimento prevede che lo stesso veterinario «possa prescrivere medicinali per uso umano per la cura degli animali domestici», pur rispettando la corrispondenza del principio attivo tra farmaco veterinario e per uso umano.

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Soddisfazione di Roberto Speranza

Secondo Roberto Speranza, titolare del dicastero, «si tratta di un provvedimento di equità atteso da anni da milioni di cittadini. Una scelta che consentirà di garantire con più facilità le cure agli animali da compagnia e un risparmio importante per tante famiglie italiane e per le strutture che si occupano di cani e gatti. Prendersi cura sempre meglio della salute degli animali da compagnia, non è solo un gesto d’affetto e di riconoscenza. Significa garantire una importante funzione relazionale e sociale che gli animali svolgono verso gli umani e tutelare la salute seguendo l’ottica One Health, un approccio che tiene insieme il nostro benessere, quello degli animali e quello dell’ambiente».

Gli andamenti in seguito all’introduzione della Rev

Da anni associazioni animaliste, parlamentari, consiglieri regionali e comunali di diverso orientamento politico hanno sostenuto questo obbiettivo, denunciando prezzi troppo elevati dei farmaci veterinari che spesso sono la causa dell’abbandono degli animali. Il provvedimento potrebbe portare a una ulteriore diminuzione dell’andamento dei medicinali veterinari erogati in farmacia. Alla fine del 2019 la Fnovi era intervenuta sulla flessione dell’andamento della dispensazione dei farmaci veterinari nelle farmacie in seguito all’introduzione della Ricetta elettronica veterinaria. «A fronte dell’evidente utilità – aveva precisato la sigla -, sottolineata più volte anche dal ministero, del sistema per la tracciabilità del farmaco veterinario, restano dubbi sull’elevato numero di prescrizioni non evase, la maggior parte delle quali sembrano essere di farmaci uso umano prescritti in deroga».

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