credifarmaArrivano nuovi aggiornamenti in merito alla vicenda Credifarma. La prima tappa risale allo scorso 19 marzo, quando le organizzazioni sindacali, come rivelato tramite comunicato, sono state ricevute dall’Amministratore Delegato e sono state messe al corrente di una linea d’azione condivisa dai soci e finalizzata a un piano di rilancio della Società finanziaria che opera al servizio dei farmacisti. Passo successivo, il 25 marzo. Per quella data, infatti, il Presidente ha convocato un Consiglio di Amministrazione per deliberare il piano e per indire l’assemblea dei soci. Proprio quest’ultima dovrebbe chiudere il cerchio ratificando, in data 8 aprile, il progetto sviluppato, che andrebbe poi presentato alla Banca d’Italia.
Nel frattempo, le OO.SS., decise a conoscere nel concreto i termini di questo piano atteso dai lavoratori, si dichiarano pronte a intraprendere tutte le iniziative necessarie a salvaguardare il futuro dell’azienda e i livelli occupazionali.
Rispettati quindi i tempi di attesa ritenuti necessari per sciogliere ogni dubbio in merito ai futuri assetti di Credifarma. L’11 marzo, infatti, in seguito al consiglio di amministrazione durante il quale si intendeva porre sul tavolo di discussione l’ultima versione del business plan di riassetto elaborato e proposto dalla società di consulenza Bain, si era parlato di ancora due o tre settimane per fare chiarezza sulla situazione della finanziaria che ha in Federfarma il suo socio di maggioranza al 66%, mentre il restante 33% del pacchetto azionario porta le firme di Bnl e Unicredit.
In quell’occasione il cda ha dovuto prendere atto e far fronte alle complicazioni emerse già alcuni giorni prima della riunione, quando, i due istituti bancari coinvolti nelle operazioni, Unicredit e BNL appunto, avrebbero fatto un dietrofront, sottraendosi al piano di salvataggio e rendendo così più ostiche le trattative. In definitiva, le banche socie, avrebbero manifestato l’intenzione di non acquisire il ramo d’azienda crediti di Credifarma, che avrebbe implicato il trasferimento alle banche dell’intera attività relativa al credito alle farmacie a medio e lungo termine. Questo il passo indietro, nonostante il quale le banche, però, hanno continuato a ritenersi pronte all’acquisizione delle attività della società.
Si tratta del passato. Adesso si attende l’8 aprile.

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