Contratto lavoro farmacisti, è scontro tra Conasfa/Sinasfa e Federfarma

«Le dichiarazioni del presidente del sindacato titolari di farmacia in merito al rinnovo del contratto destano allo stesso tempo stupore e preoccupazione». Ad affermarlo sono state le sigle Conasfa e Sinasfa, che aprono in questo modo uno scontro diretto con Federfarma. I due sindacati ricordano come il contratto nazionale di lavoro che risulta attualmente in vigore sia stato siglato nel 2009, «quando le realtà della farmacia e del mondo del lavoro erano molto diverse da quelle che conosciamo oggi. Vale la pena di riflettere su come il contratto collettivo non racchiuda, come spesso si crede, i “diritti” dei lavoratori, ma rappresenti uno strumento potente ed efficace per poter organizzare al meglio l’azienda farmacia; uno strumento che se diviene obsoleto, risulta inefficace per trasformare in sinergia tutte le competenze dei singoli lavoratori». Secondo la Federazione e il sindacato nazionali delle Associazioni di farmacisti non titolari, pertanto, il mancato rinnovo del contratto non rappresenta solo quello che viene definito senza mezzi termini «un dispetto» ai danni dei dipendenti delle farmacie private, ma «suona come l’abbandono che i colleghi titolari subiscono da parte di Federfarma». Inoltre, aggiungono i rappresentanti dei lavoratori, «in merito al presunto mancato licenziamento dei collaboratori non si tratta certo di buonismo o di pietismo nei confronti di tali colleghi. Piuttosto il danno economico che i farmacisti dipendenti hanno subito, calcolabile ad oggi nell’ordine di milioni di euro, ha regalato alle farmacie parte delle risorse economiche utili per affrontare il momento di crisi». Conasfa e Sinasfa concludono quindi sottolineando che «i farmacisti collaboratori hanno dimostrato negli ultimi anni serietà e spirito di sacrificio; ora ci si aspetterebbe da parte di Federfarma un dialogo credibile e costruttivo per preparare le farmacie, forti del loro capitale umano, ad affrontare le sfide del prossimo futuro».