Con l’obiettivo di aggregare ed informare i farmacisti del territorio in merito alle opportunità professionali, nonché approfondire le tematiche di interesse della professione, è stata attivata la delegazione territoriale dell’Associazione farmacisti non titolari in Emilia Romagna. A darne notizia è lo stesso Conasfa, il quale fa sapere che l’avvio di tale delegazione è stata resa possibile grazie al contributo dei farmacisti presenti sul territorio.

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«Vorremmo creare un punto di incontro, il primo, tra tutti i colleghi della regione Emilia Romagna», spiega Leonzio Carbone, coordinatore del progetto. «In questa prima fase – prosegue – si sta cercando di avvicinare e mettere in rete i farmacisti non titolari tra di loro per veicolare le informazioni». Dello stesso avviso Francesco Imperadrice e Silvera Ballerini, presidenti di Sinasfa e Conasfa, secondo i quali «c’è una forte aspettativa su questo gruppo perché a sua volta potrebbe essere volano in altre aree territoriali». Pertanto, sottolineano i dirigenti, «i colleghi sono invitati a collaborare in tutte le forme possibili e soprattutto di coinvolgere altri farmacisti. La nostra professione e le nostre aspettative devono maturare e svilupparsi prima nella nostra volontà ed intelligenza».

Per l’occasione gli ideatori dell’iniziativa in Emilia Romagna hanno attivato una pagina Facebook denominata “FarmacistiNTEmiliaRomagna”, nonché l’indirizzo email leonzio.carbone.conasfa@gmail.com al quale poter richiedere informazioni ed inviare comunicazioni.

Conasfa e Sinasfa, tra le associazioni più attive presenti in Italia, si erano da tempo schierate in favore dei diritti dei farmacisti collaboratori. L’ultima iniziativa in tal senso, lo scorso febbraio, riguardava lo stallo delle trattative del contratto di lavoro dei farmacisti. «Con il perdurare di questa situazione – avevano spiegato – la perdita di “rinnovi naturali e doverosi” va a scapito sia della dignità economica del professionista sia sulla maturazione della pensione al termine del rapporto di lavoro (meno rinnovi, meno versamenti uguale pensione in proporzione sempre minore)».

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