Come riportato ai propri lettori da FarmaciaVirtuale.it, Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli, in una circolare diramata ai propri associati, aveva espresso amarezza per le parole di Michelle Hunziker, pronunciate nel corso di un intervista, relative «alla strategia di utilizzare le farmacie come momento di qualificazione di una linea successivamente destinata al mercato del web». Alla nota del dirigente, era seguita un’iniziativa indipendente di un gruppo di farmacisti, riuniti sotto la sigla “Pillole di informazione”, i quali avevano inviato in massa una nota all’Artsana Spa, storica azienda operante nel canale delle farmacie, chiedendo chiarimenti in merito alla strategia commerciale del marchio di proprietà della showgirl.

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La questione, che ha visto molti sostenitori ed alimentato il dibattito, ha trovato tuttavia lo scetticismo di diversi colleghi, dividendo i farmacisti tra quelli a favore e contro tale tipologia di intervento. FarmaciaVirtuale.it ha ricevuto il commento della farmacista territoriale Marilisa Rusconi, che si ritiene rappresentare la visione di insieme di coloro che hanno espresso perplessità verso le iniziative in tal senso.

«Ci meravigliamo e ci scandalizziamo?», si domanda la farmacista. «Hunziker ha esplicitato, ingenuamente o sinceramente, ciò che molte aziende (senza dirtelo con il sorriso) hanno già fatto, fanno, o faranno. Quale scopo ha chiedere chiarimenti all‘Artsana? Siamo in un libero mercato? Che diritto ha un farmacista di chiedere l’esclusiva di distribuzione dei prodotti? Perché lo stesso rigore che si è assunto nei confronti di Artsana Spa (cessazione di ogni rapporto, credo, tra l’altro non ancora iniziato) non lo si adotta nei confronti di aziende che già hanno “tradito” eppure trionfano con totem, cartelloni, gigantesche vetrofanie nelle farmacie?».

Domande a cui la farmacista fa seguire a diverse osservazioni: «L’unica arma che il farmacista ha a disposizione è la professionalità che crea fidelizzazione con necessario riscontro economico positivo, possibilità di fare prevenzione, educazione sanitaria, senza invadere impropriamente il campo di altri professionisti facendo i piccoli medici, biologi, ottici, fora-lobi, giocattolai, impiegati dell’Asl…». A tal proposito, evidenzia Rusconi, «ricordiamoci che, anche se la professione deve adeguarsi a nuove esigenze, siamo farmacisti, non tuttofare e nemmeno tappabuchi!».

Infine, conclude la farmacista, «alquanto deprimente è che solo l’intervista della Hunziker abbia risvegliato le coscienze di alcuni farmacisti che hanno visto nelle sue parole “lo sfruttamento della credibilità, con carattere offensivo, altamente opportunistico e riduttivo della professione del farmacista…”. Hunziker potrebbe essere vista come una dei nostri clienti con “quella” opinione sulla farmacia! Da quale rete di sistema potrebbe nascere tale opinione?». Intanto, diversi farmacisti segnalano che l’azienda sta scatenando in queste ore una forte campagna sui social, proponendo ai consumatori online buoni sconto e ribassi fino al 30%.

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