carenze-dei-farmaci-federfarma-salernoSuperare il problema della carenza dei medicinali. Attuare anche a Salerno la distribuzione attraverso la capillare rete delle farmacie dei prodotti acquistati dall’Asl. Offrire ai cittadini nuovi ed efficienti servizi. E’ la “road map” del presidente di Federfarma Salerno, Marcello Conte. A pochi mesi dalla sua elezione Conte ha elaborato la strategia per superare il difficile momento congiunturale che mette in gioco anche il destino delle farmacie. E lo fa tenendo conto dei sondaggi nazionali che continuano ad indicare nella farmacia il luogo dove i cittadini trovano immediate risposte alle loro esigenze.

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“Mai come in questo momento – ha sottolineato il presidente Conte – la farmacia deve cambiare pelle ed offrire ai cittadini ulteriori prestazioni, soltanto così potrà restare quell’importante presidio sanitario che da sempre è stata. A Salerno stiamo lavorando per la Dpc, la distribuzione dei farmaci acquistati dall’Asl e che oggi vengono dispensati dai Servizi Farmaceutici. I pazienti, invece, di lunghe file in giorni e orari stabiliti, potrebbero rifornirsi del medicinale necessario nella farmacia sotto casa. Così com’è importante e prezioso il lavoro svolto dalla commissione che abbiamo istituito a Salerno sul fenomeno della carenza dei farmaci che costringe i cittadini ad un estenuante girovagare di farmacia in farmacia, di paese in paese, alla ricerca del prodotto mancante. Tali carenze sono da attribuirsi spesso al fatto che tali prodotti vengono venduti all’estero dove hanno prezzi più alti di quelli italiani, con responsabilità di tutta la filiera. Proprio nei giorni scorsi il presidente nazionale di Federfarma, Annarosa Racca, si è espressa su questa vicenda invitando gli organismi competenti ad assumere decisioni e controlli non più rinviabili. Ma ci sono anche i nuovi servizi da attivare. A Salerno stiamo sperimentando con successo la consegna a domicilio dei farmaci”.
Conte guarda con preoccupazione anche al problema disoccupazione. Fino a pochi anni fa era impensabile. Oggi è, purtroppo, una realtà. “Fino a due anni fa – spiega – le farmacie assumevano gran parte dei colleghi più o meno giovani in cerca di lavoro ma adesso, in questo clima di incertezza, la situazione è drasticamente cambiata e destinata a peggiorare con un aumento della disoccupazione. Anche questo è effetto dei provvedimenti pasticciati del governo dei tecnici”.

Il presidente di Federfarma Salerno non è morbido con la classe politica. “Il precedente governo – sottolinea – ha inserito norme riguardanti la farmacia in tutti i più importanti decreti legge con il risultato di approvare provvedimenti confusi e contraddittori. Il famoso concorsone, che doveva accelerare l’apertura di nuove farmacie, indetto frettolosamente, con una serie di articoli apparsi subito a tutti, ma non ai ministri tecnici, di dubbia e difficile interpretazione, sarà oggetto di moltissimi ricorsi dilatando, in tal modo, i tempi di apertura delle nuove sedi e vanificando le giuste aspettative di chi, tra i colleghi, attende da anni. Si è destabilizzato il sistema con conseguente riduzione sostanziale del valore delle nostre aziende e maggior difficoltà di accesso al credito già ridotto per la crisi in cui ci dibattiamo da almeno due anni. In pratica siamo in grave difficoltà e, anche per la costante diminuzione dei fatturati, alcune farmacie hanno già chiuso e ad esse altre, purtroppo, seguiranno. Sulla farmacia, inoltre, si è combattuta una battaglia ideologica. Per oltre un anno  non c’è stata trasmissione televisiva o quotidiano che affrontasse il tema della liberalizzazione che non parlasse di noi farmacisti, trascurando altre categorie come i notai o i tassisti. Ad un certo punto mi è sembrato che fossimo noi l’ostacolo alla ripresa economica in Italia”.

Anche Salerno, ovviamente, ha dovuto e deve fare i conti con la crisi della sanità regionale: tagli alle risorse destinate alla farmaceutica, aumenti dei ticket, revisioni delle esenzioni e ritardi dei pagamenti hanno provocato danni ai cittadini ed agli stessi farmacisti. “La crisi campana – precisa il presidente Conte – è stata devastante. Solo grazie a transazioni, per niente vantaggiose per i farmacisti, si è riuscito ad azzerare quasi del tutto il debito della Regione”.
Ed infine la stoccata a chi continua ad indicare nelle farmacie una voce di spreco della spesa sanitaria. “Stiamo contribuendo da anni – rilancia Conte – alla riduzione della spesa farmaceutica applicando diversi sconti sulle fatture presentate mensilmente alle ASL per il rimborso. Tra questi sconti alcuni di applicazione provvisoria sono stati, poi, convertiti in imposte fisse (un recente esempio è l’imposta per la ricostruzione post terremoto in Abruzzo). Diamo, inoltre, il maggior contributo alla diffusione dei farmaci generici con conseguente beneficio per le casse dello Stato. La spesa farmaceutica territoriale è da tempo sotto controllo e diminuisce di anno in anno. La spesa ospedaliera per farmaci, invece, è in continuo aumento e non si riesce nemmeno a conoscerne l’entità. Un modo per evitare sprechi è, forse, quello di far rientrare in farmacia parte di quei prodotti distribuiti dalle ASL che, così, potrebbero essere sottoposti ad ulteriori controlli con conseguente riduzione dello stoccaggio e del numero di farmaci scaduti”.

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