Canone speciale, la Rai invia una nota di chiarimenti a Federfarma

Federfarma ha ricevuto dalla Rai una nota, il 17 maggio scorso, con la quale l’emittente televisiva ha fornito una serie di chiarimenti in ordine al pagamento del canone speciale per il possesso di uno o più apparecchi “atti od adattabili alla ricezione di trasmissioni televisive al di fuori dell’ambito familiare”. Secondo quanto riferito dal sindacato dei titolari di farmacie, «in particolare la televisione pubblica ha precisato che il recente intervento normativo contenuto nella Legge numero 208 dle 2015 (di Stabilità 2016), non ha riguardato i canoni speciali, per i quali, pertanto, resta in vigore la usuale modalità di pagamento a mezzo di bollettino di c/c postale n. 2105, come da ultimo indicato nella circolare prot. n. 764/18 del 18 gennaio 2016». L’associazione di categoria specifica anche che «nella nota viene ribadito che il presupposto impositivo è la detenzione dell’apparecchio, a nulla rilevando l’eventuale destinazione ad usi diversi dalla visione/ascolto di programmi radiotelevisivi (ad esempio apparecchi televisivi utilizzati per la proiezione di immagini pubblicitarie). Viene altresì comunicato che il ministero dello Sviluppo Economico con le due note n. 12991 del 22 febbraio 2012 n. 12991 e n. 9668 del 20 aprile 2016 ha chiarito che è da ritenere “atto o adattabile” alla ricezione di programmi radiotelevisivi (e quindi assoggettato al pagamento del canone ai sensi dell’art. l del RDL 246/1938) l’apparecchio dotato almeno del sintonizzatore idoneo ad operare nelle bande di frequenze destinate al servizio radiotelevisivo». In altre parole, non è necessario pagare il canone Rai se si posseggono unicamente, ad esempio, computer, smartphone, tablet. A patto però che essi non costituiscano apparecchi televisivi, ovvero siano privi del sintonizzatore.