bollini farmaciCome riportato da FarmaciaVirtuale.it ai propri lettori, nei giorni scorsi il Tar del Lazio ha respinto un ricorso presentato dalla società Carlucci Srl, contro l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS) e il ministero della Salute, nel quale si chiedeva l’annullamento di due provvedimenti emanati dallo stesso Poligrafico, per l’assegnazione di gare per l’affidamento della fornitura di bollini farmaceutici autoadesivi con numerazione progressiva. L’azienda non ha ottenuto l’assegnazione della fornitura in quanto le verifiche di conformità hanno dato esito negativo. I giudici amministrativi hanno in particolare sottolineato come sia a loro avviso «incontroverso che la Carlucci S.r.l. abbia impiegato un metodo di stampa il quale prevede una “vera e propria ablazione dello strato superficiale di silicone che mette a nudo la carta sottostante sulla quale va ad ancorarsi l’inchiostro”, che secondo la stazione appaltante non è distinguibile da un tentativo di contraffazione della numerazione in chiaro, e come tale giustificava l’esclusione dalla gara della ricorrente».
Alfredo Sassi, presidente della Carlucci, ha indirizzato una lettera alla nostra redazione nella quale spiega il proprio punto di vista sulla vicenda. Pur riportando nuovamente le conclusioni alle quali sono giunti i giudici, abbiamo deciso di pubblicarla integralmente, al fine di fornire ai lettori un quadro il più possibile esaustivo della questione.

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«Egregio Direttore, abbiamo letto l’articolo “Bollini farmaceutici, il Tar respinge un ricorso presentato contro il Poligrafico” del 22 febbraio, che di fatto riporta alcuni elementi sostanziali della sentenza che ci riguarda come parte soccombente.
Con la presente vorremmo sensibilizzare Lei e soprattutto i suoi lettori che quanto è successo non è un esito di una battaglia fra il grande IPZS e la piccola Carlucci per l’assegnazione di una fornitura ridicola per quantità, per prescrizioni e soprattutto per il potere leonino che il Poligrafico si è voluto riservare. Si tratta di una battaglia di valori che va oltre tutto ciò.
Carlucci ha detto no ad una metodologia imposta dal Poligrafico per fare un prodotto sbagliato, che non risponde ai criteri di tracciabilità integrale di sicurezza stabiliti da una legge dello Stato come è l’articolo 40 della Legge 39/02. Il legislatore ha chiesto un servizio di tracciabilità funzionante e per farlo funzionare il sistema attuato dal Poligrafico non va bene, perché potrebbe agevolare le truffe all’Erario e al Servizio sanitario nazionale oltre alle possibili implicazioni verso il cittadino come consumatore, peraltro malato.
Si tratta di un codice identificativo di sicurezza che nella versione IPZS si cancella banalmente con il passaggio dell’unghia o (nelle versioni più recenti verniciate) con una forbice o qualcosa di analogo e semplice. Senza lasciare traccia del numero e dell’abrasione. Si cancella lasciando indenne la scritta “SICUREZZA” con tanto di caduceo del ministero della Salute.
Senza quel codice il prodotto non è più identificabile nel mercato o dove viene impiegato. Il costosissimo (e fermo) sistema di tracciabilità diventa inefficace se quel codice viene cancellato artatamente da chi ha venduto prima il bollino per ricette di rimborso fasulle e poi la scatola per inviarla all’estero o sottobanco ad altre strutture per usi illegali.
Mentre il Poligrafico mette una vernice sulla stampa non prevista dal decreto attuativo delle legge e che non serve a fissare la stampa (diventando ingannevole) la Carlucci ha rimosso lo strato di silicone dalla parte di stampa del codice rendendolo indelebile e quindi conforme alla norma generale.
I bollini li hanno definiti “carte valori”: che ne direste se constataste che le banconote dal 50 euro hanno uno dei codici in chiaro cancellabili senza lasciare segni di abrasione? Per i farmaci, che hanno anche valori più alti, questo avviene e non si dice niente! La Carlucci continuerà a difendere la propria posizione confermando il fatto che mai si presterà a produrre (pur fosse, come non è, secondo capitolato) bollini ottici farmaceutici, come carta valori, fuori specifica».

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