Monitorare l’aderenza terapeutica dei malati cronici è determinante sia per la salute dei pazienti, sia per la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale. Lo ribadisce Carlo Ranaudo, docente di farmacoeconomia, in un’intervista a FarmaciaVirtuale.it. «L’aderenza terapeutica è un aspetto di massima importanza – dichiara -, perché non rispettare una prescrizione può vanificare la terapia stessa. Uno studio dell’Aifa sulla gestione delle patologie croniche ha messo in luce che l’aderenza terapeutica in questo tipo di malattie è molto bassa e insoddisfacente. Ciò accade perché molto spesso il medico perde il contatto con il paziente e non riesce quindi a verificare se la terapia prescritta viene seguita o meno». Questa funzione può però essere svolta al meglio dal farmacista che, come sottolinea Ranaudo, può avere un ruolo fondamentale dal momento che ogni prescrizione arriva necessariamente in farmacia e solo qui è possibile fare un monitoraggio effettivo.
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Un servizio che riconosce la professionalità del farmacista
Il docente si sofferma poi sul riconoscimento professionale che viene attribuito al farmacista con la presa in carico del paziente. «Il monitoraggio delle terapie – afferma – è una prestazione prevista dalla Farmacia dei servizi ed è un importante riconoscimento del ruolo professionale del farmacista, che non dispensa solo i medicinali ma attua anche un controllo sulla loro corretta assunzione, a beneficio della salute dei pazienti e della sostenibilità economica del sistema sanitario. Una terapia non seguita, o seguita in modo inadeguato, può rendere inefficace la cura della patologia, determinando un’ulteriore spesa per il Ssn. Strutturare un servizio per monitorare l’aderenza terapeutica è oggi semplice per il farmacista, perché i dati sono raccolti nel fascicolo sanitario elettronico che riporta tutti i farmaci mutuabili. È quindi possibile mettere in relazione la data di invio delle prescrizioni con il numero di dosi giornaliere prescritte e verificare se l’assunzione di un farmaco è avvenuta con regolarità da parte del paziente».
La presa in carico consolida la fiducia
Seguire il paziente con regolarità, interessandosi alla sua salute accresce la fidelizzazione dei pazienti nei confronti di una farmacia. Ranaudo spiega, infatti, che «la cosa più importante del servizio resta comunque il rapporto che viene a crearsi con il farmacista che prende in carico il paziente. Il medico di fatto è lontano dal malato, al contrario del farmacista che è presente e facilmente raggiungibile. Sta a lui diventare una figura attiva nella cura dello stato di salute dei propri clienti-pazienti e nella gestione delle loro cronicità. Al di là della remunerazione vera e propria, l’aspetto fondamentale è la fiducia che andrà a consolidarsi sempre di più, aumentando così anche la fidelizzazione e portando il cittadino a tornare nello stesso presidio. È fondamentale cogliere e valorizzare davvero tutti gli aspetti di questa prossimità che, se ben gestiti, portano a un rapporto di grande fiducia nei confronti della farmacia».
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