La qualità dei servizi erogati dai farmacisti “non cambia in funzione della remunerazione”

I risultati qualitativi delle prestazioni erogate dai farmacisti, in termini di salute dei pazienti, non cambiano in funzione del tipo di remunerazione che viene loro concessa. Ad affermarlo è uno studio pubblicato dal Canadian Pharmacists Journal / Revue des Pharmaciens du Canada e intitolato “EPay-for-performance remuneration for pharmacist prescribers’ management of hypertension: A substudy of the RxACTION trial”. Il paper ha voluto verificare se e quale rapporto ci sia tra lo stato di salute di alcune decine di pazienti ipertesi trattati da alcuni farmacisti «e il fatto che questi siano chiamati ad eseguire delle prestazioni sanitarie specifiche a fronte di una remunerazione di un tipo piuttosto che di un altro». In particolare, l’analisi ha cercato «di determinare se la riduzione della pressione arteriosa registrata sia risultata differente nei pazienti i cui farmacisti sono retribuiti secondo un sistema “pay-for-performance” o invece seguendo un metodo “fee-for-service”». Per effettuare lo studio, che è stato curato da un gruppo di ricercatori delle università di Waterloo, dell’Alberta, di Calgary e del Mississippi, ad alcuni pazienti con elevati valori di pressione arteriosa sono stati assegnati farmacisti remunerati secondo i due diversi sistemi: nel caso della “commissione per il servizio”, ai professionisti sono stati concessi 150 dollari per una visita iniziale e 75 dollari per ciascun follow-up. I farmacisti retribuiti con il sistema di “pagamento per la performance” hanno invece ricevuto un incentivo supplementare, rispetto alla commissione, compreso tra 125 e 250 dollari per ciascun paziente trattato che abbia raggiunto un valore compreso tra il 50% e il 100% rispetto ad un target di pressione arteriosa prefissato. In totale hanno partecipato alla ricerca 89 pazienti, con un’età media pari a 63 anni; nel 76% dei casi si è trattato di persone che già seguivano una cura a base di medicinali anti-ipertensivi. Il risultato ha indicato che «non sono riscontrabili differenze apprezzabili in ragione della tipologia di remunerazione ricevuta dai farmacisti». La professionalità di questi ultimi, in altre parole, è stata comunque garantita a tutti i pazienti.