È stato pubblicato sul blog di Beppe Grillo il programma del Movimento 5 Stelle in materia sanitaria. In una nota i deputati pentastellati ricordano dapprima il dettato dell’articolo 32 della Costituzione, che recita: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività». «Noi siamo convinti – hanno spiegato -, e tutti gli indicatori di salute ci danno ragione, che un servizio sanitario pubblico sia lo strumento più efficiente per tutelare quello che, appunto, è un diritto, la salute, non un bene di consumo. Il cittadino non è un cliente né un consumatore, ma un paziente quando si rivolge alla sanità». Il testo che contiene le proposte del M5S sarà sottoposti al voto online nei prossimi giorni. Nel frattempo un video curato dai deputati Giulia Grillo e Mirko Busto, assieme al senatore Giovanni Endrizzi, ne illustra i punti principali. Per quanto riguarda il mondo dei farmaci, il programma si concentra soprattutto sul tema della spesa sanitaria: «Vi chiediamo anche di esprimervi su un settore della spesa pubblica che in questi anni è cresciuto tantissimo, che è la spesa farmaceutica – spiegano i parlamentari grillini -. Secondo noi poteva essere gestita diversamente, in maniera molto più virtuosa. Si sarebbero potute liberare risorse che potevano essere investite in altri settori della sanità pubblica, oppure per ridurre i costi a carico dei cittadini». Sul sito internet del movimento, intanto, è presente un documento pdf nel quale vengono proposte le seguenti misure in materia farmaceutica: «Promuovere l’uso di farmaci generici e fuori brevetto, equivalenti e meno costosi rispetto ai farmaci “di marca” (che in Italia costano spesso di più che all’estero) e più sicuri rispetto ai prodotti di recente approvazione» e introdurre la «prescrizione medica dei principi attivi invece delle marche delle singole specialità (come avviene ad esempio in Gran Bretagna)». Inoltre, si vuole avviare «un programma di educazione sanitaria indipendente pubblico e permanente sul corretto uso dei farmaci, sui loro rischi e benefici», nonché «proibire gli incentivi economici agli informatori “scientifici” sulle vendite dei farmaci».
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