“In relazione alla nota vicenda relativa alla nuova sede romana dell’Enpam, chiediamo al governo se siano stati esaminati i verbali delle riunioni degli organi e, in particolare le delibere assunte, gli eventuali interventi, le dichiarazioni di voto a favore e contro esplicita menzione dei voti favorevoli, contrari e delle astensioni espresse dai singoli componenti. Inoltre vogliamo ricevere una risposta rispetto agli incarichi assegnati ai componenti del Comitato di controllo interno al fine di valutare se possano essere riscontrati casi di possibili conflitti di interesse”.
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Così i deputati M5s in commissione Affari Sociali, riprendendo il contenuto dell’interrogazione, a prima firma Giulia Grillo, rivolta al ministero dell’Economia e delle Finanze, il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e al ministero della Salute.
“Gli elementi richiesti al governo si rendono necessari alla luce di articoli di stampa nei quali si è parlato di “una maxi tangente per la vendita, a una cifra sproposita del palazzo destinato ad ospitare proprio la nuova sede dell’Enpam in piazza Vittorio Emanuele II, a Roma. I protagonisti della vicenda sarebbero i costruttori Pulcini, Antonio e Daniele, e presunta vittima è l’ente nazionale di previdenza dei medici” – La Repubblica, 27 febbraio 2016 -. Insomma, il valore dell’immobile è risultato essere molto inferiore rispetto al prezzo di acquisto.
Una vicenda nella quale i conti non tornano affatto. Tra i vari passaggi di una vicenda ormai decennale ricordiamo la relazione-esposto del 20 novembre 2009 ad opera del dottor Emilio Frascione, presidente dell’Organismo di vigilanza dell’Enpam e Indirizzata ai Ministeri vigilanti e alla Corte dei Conti nella quale sottolineava, tra l’altro, il fatto di aver sollevato, tempestivamente, varie perplessità e conseguenti richieste di chiarimenti ai vertici dell’ente, mai pervenuti, in merito alla vicenda della nuova sede dell’Enpam di Piazza Vittorio. Questa è altre richieste non hanno mai ricevuto una risposta chiara e soddisfacente: è giunto il momento di fare definitivamente luce su quella operazione.
Nell’interrogazione chiediamo anche ai ministeri competenti se vi siano elementi per valutare un eventuale danno per le casse dell’Ente e per i contribuenti, non solo derivanti all’acquisto della nuova sede dell’Enpam, ma da tutti quei fatti conseguenti alla soppressione dell’organismo di vigilanza dell’Ente. Infine, sollecitiamo l’attivazione di tutte le iniziative per il tempestivo adeguamento dell’Enpam alle norme sulla trasparenza e sulla prevenzione della corruzione, che dovrebbero essere pienamente applicate in tutti quegli enti che svolgono un pubblico servizio”.
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