«Firmato il decreto che stanzia oltre dieci milioni di euro per offrire strumenti di telemedicina alle farmacie dei comuni con meno di tremila abitanti. Così chi vive in un piccolo comune potrà effettuare alcuni esami e screening più facilmente. Portare la salute più vicino ai cittadini vuol dire costruire un Servizio sanitario nazionale più forte». È quanto annunciato da Roberto Speranza, ministro della Salute, sulla propria pagina Facebook. La finalità è di incentivare l’uso della medicina a distanza nei piccoli centri e fare in modo che le farmacie siano coinvolte nel progetto di crescita della telemedicina, che richiede oltre a spazi per poter essere erogata anche la giusta infrastruttura tecnologica. L’annuncio ha ricevuto l’immediato ringraziamento di Giovanni Petrosillo, presidente del Sunifar, che rispodendo all’annuncio di Speranza ha riconosciuto il «concreto riconoscimento di come le piccole farmacie possono dare servizi ai cittadini dei territori disagiati». Secondo Petrosillo ciò «è solo un’ulteriore prova della sua sensibilità verso la rete delle farmacie». Anche Marco Cossolo, presidente Federfarma, ha ribattuto ringraziando e sottolineando che è «un altro impegno rispettato» da parte del Ministro.
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Disparità tra territori
Proprio sul tema della telemedicina la Società italiana di telemedicina (Sit) aveva fatto notare che i Livelli essenziali di assistenza (Lea) devono riconoscere la telemedicina affinché possa svilupparsi in tutte le regioni. Ciò a margine del congresso annuale della Società italiana di telemedicina (Sit), svolto il 22 e 23 ottobre 2021. Sebbene durante la pandemia si sia assistito a un’accelerazione nell’uso della telemedicina da parte degli attori della filiera, i potenziali restano tutt’ora inesplorati. A margine dell’evento Tonino Aceti, presidente di Salutequità, aveva fatto notare che «alcune regioni potevano contare decine di esperienze di telemedicina, altre poco più di una. Alla fine del 2020 sono state pubblicate le “Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina”» e ciononostante «si registrano profonde differenze tra le Regioni nell’adempimento di tali indicazioni. Il Pnrr ha stanziato un miliardo di euro per la telemedicina».
«La telemedicina in farmacia può salvare la vita»
Lo scorso maggio la Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi) ha commentato l’intervento di un farmacista che con la telemedicina ha salvato un paziente. È stato un elettrocardiogramma a consentire l’immediato ricorso al cardiologo. Nell’occasione, la Fofi aveva evidenziato che «è un perfetto esempio del ruolo fondamentale che il farmacista di comunità può avere nell’assistenza territoriale, in particolare nelle aree lontane dalle grandi città». Ciò elogiando i benefici della telemedicina in farmacia. «Queste prestazioni, che non si limitano agli esami elettrocardiografici, sono una delle nuove funzioni previste dal modello della Farmacia dei servizi promosso dalla Fofi, la cui sperimentazione avrebbe dovuto cominciare all’inizio del 2020 ma che la pandemia ha forzatamente ritardato».
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