«Abbiamo apprezzato particolarmente le parole del ministro Urso sulla necessità di incentivare a livello nazionale ed europeo tutti gli strumenti che consentano di riportare e consolidare la produzione farmaceutica nel nostro paese, in particolare di tutti i farmaci di uso consolidato che sono alla base dell’80% delle terapie per le malattie croniche in Italia e in Europa». È il commento di Fabio Torriglia, vicepresidente di Egualia – associazione delle aziende produttrici di equivalenti, biosimilari e value added medicines – al termine della seconda seduta del tavolo farmaci convocato stamattina al Mimit.

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Aziende Egualia sono pronte a fare la loro parte

Secondo quanto riferito da Torriglia, «il tessuto industriale delle nostre imprese e di tutti i nostri partner del conto terzi in Italia è la spina dorsale della produzione farmaceutica ed è indubbiamente centrale riuscire ad avere sia strumenti che consentano di avere il necessario supporto alla ricerca e sviluppo, sia strumenti che rafforzino la produzione industriale. Su questo le aziende di Egualia sono pronte a fare la loro parte in termini di investimenti se il quadro degli strumenti e degli incentivi che verranno messi a disposizione delle imprese sia a livello nazionale che europeo andrà in questa direzione. Serve però programmare rapidamente una nuova governance per il nostro settore, senza la quale gli investimenti produttivi rischiano di virare verso altri paesi maggiormente attrattivi».

Sforzo per sostenibilità dei farmaci a basso costo di uso consolidato dispensati nelle farmacie

Torriglia ha poi sottolineato che «sono state quindi parole importantissime quelle spese dal ministro della Salute Schillaci sulla governance farmaceutica, che è prioritaria. Sicuramente chiediamo che in questo ragionamento sia considerato centrale ogni sforzo per la sostenibilità di tutti i farmaci a basso costo di uso consolidato, dispensati nelle farmacie e negli ospedali». Per il dirigente «serve necessariamente adeguare la governance affinché questi prodotti tornino a essere sostenibili: per questo abbiamo presentato alcune ipotesi concrete di intervento. Infine abbiamo ribadito come, in quest’ottica, sia prioritario intervenire per ridurre in maniera sostanziale il peso sostenuto dalle imprese per il pay back sulla spesa per gli acquisti diretti, che per il nostro settore raggiunge il massimo della stortura, essendo i nostri farmaci acquistati in gara al massimo ribasso. Rendere sostenibili le forniture farmaceutiche pubbliche significa mettere in campo un insieme composito di misure: il metodo di lavoro scelto dai ministri Urso e Schillaci va in questa direzione e noi lo sosterremo convintamente».

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