Quale posizionamento per la farmacia del futuro? Come sopperire all’erosione dei margini? Alexander von Liechtenstein, presidente di Pharmathek, azienda specializzata in sistemi di automazione per la farmacia, prova a rispondere a queste domande, stabilendo il perimetro di una nuova strategia per il rilancio del settore. «La farmacia ha assunto una posizione centrale nel sistema sanitario, questo è evidente. Sono fermamente convinto che sia davvero il primo presidio sanitario sul territorio e credo che molti pazienti, anziché recarsi subito al pronto soccorso in caso di bisogno, abbiano iniziato a consultare innanzitutto il proprio farmacista di fiducia», dichiara von Liechtenstein in un’intervista rilasciata a FarmaciaVirtuale.it.

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Capitalizzare il ruolo assunto con la pandemia

L’emergenza Covid-19 ha messo in evidenza il ruolo centrale della farmacia e ora, secondo von Liechtenstein, è il momento di far tesoro di questo posizionamento riconosciuto da tutti. «Dopo il periodo acuto di Covid-19, la farmacia deve “capitalizzare” il fatto di aver assunto un ruolo centrale, non può più tornare alla vecchia concezione. Deve capire di cosa hanno bisogno i pazienti-clienti della propria zona e trovare le soluzioni adatte per accontentarli. Ogni presidio è un caso a sé che deve essere studiato singolarmente per capire come sia meglio posizionarsi nel proprio territorio. Il cambio di esigenze del cliente, accelerato dalla pandemia, ha generato una grande opportunità di crescita per le farmacie che sono disposte a coglierla. Orientarsi maggiormente sui servizi e studiare una gamma più ampia di prodotti da proporre ai propri pazienti è una scelta strategica determinante per il futuro. Non solo, è necessario anche comunicare adeguatamente la presenza di nuovi prodotti/servizi, in modo che i pazienti sappiano di poterli richiedere e facciano passaparola».

Investire tempo nel rapporto tra farmacista e paziente

«Come fa un farmacista a capire in modo proattivo cosa vuole la sua clientela?» prosegue il presidente di Pharmathek. «Guardando e ascoltando ogni giorno le esigenze dei pazienti e osservando, con mente aperta, quanto avviene in altre farmacie che hanno intrapreso questo percorso. Analizzando la presenza e, soprattutto, l’assenza di determinati servizi sul territorio che possono contribuire a semplificare la quotidianità dei propri pazienti. L’importante è guardarsi attorno, superando la routine quotidiana in farmacia. Sappiamo che la ricetta è ancora il motivo principale per cui le persone entrano in farmacia, ma dai medicinali convenzionati si trae ormai un margine molto esiguo. Diventa quindi importante gestire la ricetta in modo ottimale delegando, ad esempio, all’automazione, le operazioni che non portano valore aggiunto per liberare tempo da dedicare ad attività con maggiori margini. Prima tra tutte, l’espansione della relazione tra farmacista e paziente, trasmettendo la propria professionalità e gettando le basi per visite future. Il mio consiglio è questo: dedicarsi ai pazienti. Essere a banco e non essere disturbati da aspetti di gestione permette di concentrarsi su questo. Un paziente che si sente seguito e consigliato adeguatamente dal suo farmacista non esita a ritornare. In questo momento la fidelizzazione è una tra le chiavi più importanti per il successo della farmacia».

Video dell’intervista

È possibile visionare l’interista integrale aprendo questo collegamento

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