Secondo i dati relativi alla spesa farmaceutica riportati da Federfarma, nei primi sei mesi dell’anno si registra un incremento della spesa netta convenzionata Ssn del 2,1% e un aumento del numero delle ricette Ssn del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2021. È calato però il valore medio delle prescrizioni, diminuito dell’1,1% netto (-1% lordo). Una flessione si evidenzia anche per il numero medio di confezioni prescritte su ogni singola ricetta, (-0,5%). Le prescrizioni hanno superato 287 milioni di unità, pari in media a 4,85 ricette per cittadino, mentre le confezioni di farmaci a carico del Servizio sanitario sono state oltre 537 milioni, registrando un incremento del 2,7%. «Ogni cittadino italiano – aggiunge Federfarma – ha ritirato in farmacia in media 9 confezioni di medicinali a carico del Ssn, di prezzo medio pari a 9,35 euro».

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Il ruolo delle farmacie nel contenimento della spesa

Federfarma sottolinea che il lavoro delle farmacie italiane ha contribuito in modo significativo a contenere la spesa attraverso diverse modalità, quali la proposta e la consulenza sui farmaci equivalenti e gli sconti per fasce di prezzo. Il risparmio ottenuto con queste attività, secondo la Federazione, è pari a circa 273 milioni di euro, «sotto forma di sconti per fasce di prezzo, pay-back volto a compensare la mancata riduzione del 5% del prezzo di una serie di medicinali, trattenuta dell’1,82% sulla spesa farmaceutica, aumentata, da luglio 2012, al 2,25%». Federfarma ha inoltre precisato che «gli sconti per fasce di prezzo posti a carico delle farmacie aumentano all’aumentare del prezzo del farmaco, facendo sì che i margini reali della farmacia diminuiscano al crescere del prezzo. Le farmacie rurali sussidiate e le piccole farmacie a basso fatturato Ssn godono di una riduzione dello sconto al Ssn. Sono esentate le farmacie con fatturato annuo Ssn inferiore a 150mila euro».

L’andamento regionale

Esaminando l’andamento regionale della spesa farmaceutica a carico del Servizio sanitario, si evidenzia un incremento significativo in Lombardia (+5,3%), nella provincia autonoma di Trento (+4,8%) e in Molise (+4,6%). La spesa è invece calata in Umbria (-1,0%) e in Campania (-0,4%). Il numero di prescrizioni registra un incremento in tutte le regioni, con picchi particolarmente elevati in Emilia Romagna (+4,7%), Trento (+4,7%) e Lombardia (+4,4%). Per quanto riguarda la spesa farmaceutica lorda, si riscontra una flessione dell’1,4% in Umbria e dello 0,4% in Campania, mentre l’aumento maggiore si registra in Lombardia (+5,4%), Trento (+4,6%) e Molise (+4,2%).

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