spesa farmaceutica campaniaIl rapporto Osmed 2013 sull’uso dei farmaci in Italia realizzato dall’Aifa e pubblicato nelle settimane scorse ha confermato il persistere del Sud, e in particolare della Campania, come maglia nera quanto a spesa farmaceutica. Combinando i dati della spesa convenzionata a carico del Sistema sanitario nazionale con la spesa da parte delle strutture sanitarie pubbliche per i medicinali di fascia A erogati in distribuzione diretta e per conto, come già lo scorso anno la Provincia autonoma di Bolzano presenta la spesa pubblica territoriale più bassa, 171,9 euro pro capite rispetto a una media nazionale di 238 euro, e anche la più bassa spesa territoriale totale, 277,8 euro pro capite, comprensiva della spesa privata. La Campania è invece la Regione con la più alta spesa pubblica territoriale, 291,7 euro pro capite, e con la più alta spesa territoriale totale, 397,8 euro pro capite. Per i farmaci in regime di assistenza convenzionata di classe A la spesa lorda pro capite maggiore è della Sicilia (235,9 euro pro capite), seguita dalla Campania (228 euro) e dalla Puglia (219,2). L’analisi della relazione tra spesa e consumi nello specifico dei medicinali acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche vede a un estremo la Campania, le cui strutture sanitarie pubbliche hanno acquistato dosi di medicinali in quantità mediamente inferiori rispetto alla media nazionale con una spesa pro capite mediamente più elevata, e all’estremo opposto la Valle d’Aosta, con una quantità acquistata mediamente superiore e una spesa mediamente più bassa. Calabria, Campania e Basilicata lo scorso anno hanno mostrato le più alte percentuali di spesa per i farmaci che hanno goduto della copertura brevettuale, vicine all’80%, mentre la Provincia autonoma di Trento e la Lombardia hanno evidenziato una ripartizione quasi al 50% tra la spesa per i farmaci equivalenti e quella per i farmaci sotto brevetto. La Campania è inoltre la Regione che ha riportato il maggior consumo di antibiotici: 33,2 ddd per mille abitanti al giorno. Quello che sembrerebbe un quadro a tinte fosche non manca però di mostrare delle punte di eccellenza, come spiega a FarmaciaVirtuale il dirigente del controllo di gestione dell’Asl di Caserta, Michele Tari. Intanto un dato generale: la quota di confezioni equivalenti, cioè di farmaci generici, in Campania nel primo trimestre di quest’anno è stata del 77,9%, vale a dire circa 78 generici ogni 100 farmaci complessivi. Il numero di ricette è invece in aumento del 3,11% rispetto allo stesso periodo del 2013. «La spesa farmaceutica convenzionata media pro capite – illustra Tari – è di 38,25 euro a livello nazionale, 41,26 euro in Campania, e 36,24 a Caserta, con una diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2013 del 7,41%. A Benevento è 45,51 euro, in aumento del 7,18% rispetto al 2013, a Salerno 44,55 euro, in aumento del 7,38%, ad Avellino 43,37 euro, in aumento del 4,34%, a Napoli 1 Centro 42,82 euro come l’anno scorso, a Napoli 3 Sud all’incirca stabile a 40,31 euro, a Napoli 2 Nord 36,24 euro, meno 6,47%». Altro dato in miglioramento quello sul costo medio della quantità media di farmaco, che, afferma Tari, è sceso dell’8,1% a Caserta, la diminuzione maggiore a livello regionale; Napoli Nord a meno 3,13%, Napoli 1 Centro stazionario, mentre tutte le altre aziende sanitarie sono in aumento. «Ci sono Asl che hanno fatto notevoli sforzi, come Napoli 1, che rimangono però su valori di spesa alti perché sono penalizzati dal dato pro capite passato elevato», chiarisce Tari a proposito del rapporto Osmed. «Il dato del primo trimestre 2014 – aggiunge – è diverso rispetto a quello che sarà del secondo trimestre, che mostrerà un’inversione significativa della spesa a livello complessivo. I dati sono negativi perché la Campania ha iniziato solo recentemente una riduzione della spesa, e la distribuzione per conto ancora oggi non è attiva in tutti i territori regionali. Già il dato del 2013 era in diminuzione; pesa il livello di spesa di partenza che era elevato, ma sicuramente continuerà a scendere». I risultati di Caserta, ancor più in uno scenario regionale non positivo, spiccano per virtuosità. «Sono frutto di scelte – conclude Tari – quali il controllo delle ricette online degli specialisti, per la verifica dell’appropriatezza prescrittiva, grazie al portale regionale Saniarp; il monitoraggio delle prescrizioni del singolo medico tramite invio trimestrale di report; linee guida decise coi medici per la cura delle patologie per evitare inappropriatezze prescrittive. A Caserta le prescrizioni dei medici attraverso il sistema di trasmissione online contengono anche la motivazione, la diagnosi per cui è stato prescritto il farmaco, che è una novità assoluta e consente all’Asl di verificare l’appropriatezza della prescrizione e di controllare l’efficacia e l’attuazione delle linee guida».

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