Sifap: giudici europei riaffermano peculiarità preparazioni magistrali

La Società Italiana Farmacisti Preparatori (Sifap) in un comunicato diffuso il 17 novembre 2015 richiama i contenuti di un pronunciamento della Corte di giustizia europea, che il 16 luglio si è espressa in merito alle preparazioni magistrali realizzate dai farmacisti. I giudici comunitari, spiega l’associazione di categoria, «hanno ribadito alcuni concetti, pronunciandosi in merito ad un quesito avanzato da un’azienda svedese che preparava industrialmente medicinali per conto delle farmacie di proprietà della stessa azienda».
In particolare, la richiesta di delucidazioni riguardava «la possibilità di considerare tali medicinali alla stregua di “preparazioni galeniche”». Ebbene, «la sentenza fa riferimento alla direttiva numero 2001/83/CE e alle sue successive modificazioni, che è stata recepita nel diritto interno del nostro Paese attraverso il decreto legislativo numero 219 del 2006. Essa regolamenta la produzione di medicinali di origine industriale escludendo esplicitamente i preparati galenici in quanto definiti “medicinali allestiti in farmacia in base ad una prescrizione medica destinata ad un determinato paziente”».
Pertanto, la Corte europea ha riaffermato nelle sue conclusioni tre principi fondamentali: il primo, è relativo al fatto che «le preparazioni magistrali possono essere allestite solo previa ricezione della relativa ricetta medica, redatta anteriormente alla loro preparazione, per un paziente determinato». Il secondo, riguarda il fatto che «nel caso di preparazioni magistrali, il “luogo di produzione” e il luogo di dispensazione devono coincidere, cioè tali medicinali devono essere forniti direttamente dalla farmacia che li ha preparati ai pazienti che si servono di detta farmacia». Infine, i giudici hanno confermato che «i medicinali realizzati industrialmente, ovvero fabbricati in base ad un metodo in cui intervenga un processo industriale, da un’azienda in possesso di autorizzazioni alla produzione e all’immissione in commercio, non possono essere assimilati ai preparati magistrali».