Maurizio Manna, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Benevento, accende nuovamente i riflettori sulle modalità di conferimento delle sedi farmaceutiche in Campania. Il dirigente, più volte intervenuto sulla pratica delle assegnazioni per carattere di urgenza delle sedi farmaceutiche disponibili in Campania in favore di specifici assegnatari, questa volta denuncia un fenomeno relativo ai dispensari farmaceutici. Nell’iter volto all’assegnazione delle sedi messe a concorso dalla Regione Campania, definito da Manna «seminato di ostacoli», viene messa in evidenza la pratica in base alla quale una sede resasi vacante per i diversi motivi, sarebbe riassegnata ad un farmacista sotto forma di dispensario «permanente».
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«In alcuni Comuni – spiega Manna – si continuano ad autorizzare dispensari farmaceutici “permanenti” che, in contrasto con la disciplina nazionale, “raddoppiano” le sedi farmaceutiche già esistenti a esclusivo vantaggio di chi è già titolare e con ciò erodendo o addirittura svuotando il naturale bacino di utenza destinato ai legittimi vincitori del concorso». Ne consegue che «questi ultimi, trovando la sede assegnata già, per così dire, “occupata” da altro titolare, potrebbero essere costretti a rinunciare all’assegnazione con grave lesione dei loro diritti e conseguente realizzazione di improprie posizioni dominanti».
Lo scorso febbraio, come riportato da FarmaciaVirtuale.it ai propri lettori, Manna aveva portato alla luce una dinamica in base alla quale alcuni comuni della Campania, in sede di revisione della pianta organica alla fine del 2018, «intendono procedere alla revoca di sedi farmaceutiche, a suo tempo istituite ai sensi della legge 27/12, per prodursi in una contestuale loro nuova istituzione con conseguente richiesta di prelazione». Per l’occasione, l’Ordine aveva denunciato che «la tortuosa procedura sembra ispirarsi alla errata considerazione che, avendo la istituzione di una sede farmaceutica (attraverso l’utilizzazione dei resti del parametro demografico vigente), carattere discrezionale, sia altrettanto discrezionale, a parità di condizioni demografiche, la sua revoca nell’ambito della successiva revisione della pianta organica».
Tuttavia, nell’aprile del 2019, gli sforzi del dirigente avevano portato la Regione Campania a prendere una posizione, dichiarando apertamente l’inammissibilità, da parte dei comuni, di revocare e quindi ri-istituire le sedi farmaceutiche poste a concorso straordinario.
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