Il direttore generale per la Tutela della salute ed il Coordinamento del sistema sanitario regionale della Campania ha inviato una nota ai sindaci della regione, nonché agli Ordini professionali dei farmacisti di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno e alla Federfarma regionale. Oggetto della comunicazione, la pianta organica delle farmacie e l’assegnazione delle nuove sedi farmaceutiche nell’ambito del concorso straordinario.

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L’amministrazione regionale ha spiegato di aver riscontrato che, «in seguito a revisione da parte dei Comuni della pianta organica delle farmacie relativa all’anno 2018, alcune amministrazioni hanno inteso procedere alla revoca di sedi farmaceutiche a suo tempo istituite ai sensi della legge 27/2012. Tale soppressione molte volte non è neanche giustificata da una diminuzione della popolazione, sia in rapporto al quorum intero (una farmacia ogni 3.300 abitanti), sia a quello parziale (superiore al 50% del quorum intero), rispetto a quanto a suo tempo indicato dai Comuni stessi». La motivazione addotta è stata infatti quella del «carattere “discrezionale” del provvedimento, a parità di condizioni demografiche». «Tra l’altro – prosegue la Regione Campania – spesso la medesima discrezionalità viene nuovamente invocata nell’annunciare una rinnovata istituzione della sede, successiva alla sua soppressione».

È per queste ragioni che nella nota si invitano i Comuni «ad un’attenta e coerente lettura della norma di riferimento, prima di esprimersi. È motivata opinione della scrivente che le sedi farmaceutiche istituite con il concorso straordinario, anche se successivamente soppresse, laddove venissero nuovamente istituite, devono essere assegnate ai farmacisti partecipanti al concorso stesso». Nel documento si sottolinea invece come diverso sia il discorso legato «alle farmacie di nuova istituzione a seguito di revisione della pianta organica 2018, non presenti quindi nella revisione effettuata a seguito della legge 27/2012, per le quali gli adempimenti si realizzano mediante il criterio demografico e/o topografico». Della questione si era già occupato il nostro giornale, rilanciando una denuncia dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Benevento, che ha parlato di comportamenti «spericolati», il cui «unico obiettivo è di “recuperare” la prelazione espressamente negata dalla legge 27/12». Una posizione evidentemente in linea con quella espressa successivamente dalla Regione.

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