Si sono tenuti a Roma l’11 e il 18 dicembre i primi due dei quattro incontri previsti tra Federfarma e le altre organizzazioni sindacali nazionali di categoria per la trattativa di rinnovo del contratto nazionale di lavoro delle farmacie private. «Si è trattato – spiega a FarmaciaVirtuale.it la presidente della Federazione Italiana Associazioni Farmacisti Non Titolari (Fiafant), Benedetta Mariani – di riunioni esplorative, nel senso che le parti hanno indicato le proprie posizioni sui temi generali. È stata inoltre illustrata l’impostazione contrattuale che l’associazione dei titolari di farmacia propone di dare al rinnovo. Nel corso della seconda riunione è stata posta all’ordine del giorno la revisione dell’attuale impianto contrattuale, in funzione degli aggiornamenti che sono necessari alla luce delle modifiche legislative degli ultimi anni». In merito alle possibilità che si aprono per i farmacisti collaboratori nell’ipotesi di un imminente rinnovo del contratto, prosegue la dirigente, «la nostra posizione è che certamente la professionalità dei farmacisti vada valorizzata già nel contratto nazionale. Penso che la prospettiva di una contrattazione di secondo livello può integrate tale valorizzazione. All’indomani della prima riunione, assieme ai delegati Filcams-Cgil abbiamo convenuto che tutti i percorsi cominciano con un primo passo, e che è dunque bene che questo ci sia stato. Ritengo inoltre importante che Federfarma intenda rinnovare il contratto e che a quanto si apprende voglia farlo velocemente, visto che il 31 gennaio saranno 5 anni che esso è scaduto: parliamo di quasi due tornate contrattuali saltate. C’è un cambiamento evidente nell’atteggiamento di Federfarma rispetto agli anni precedenti». La Filcams-Cgil ha da parte sua commentato il primo incontro sottolineando che il sindacato dei titolari «ha voluto esprimere prima di tutto l’esigenza di mantenere relazioni sindacali stabili con le organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL. Ha quindi proposto per il prossimo incontro una fase ricognitiva dell’articolato contrattuale vigente. Tutti hanno ribadito l’esigenza, già espressa, di valorizzare le professionalità già nel contratto nazionale, che ha ormai saltato più di una intera tornata di rinnovo». Al termine del secondo incontro, lo stesso sindacato ha quindi spiegato che «sul mercato del lavoro è emerso che ci sono nell’articolato contrattuale vigente ripuliture da fare» e che «va verificato se ci siano strumenti più innovativi che possano rispondere alle dinamiche occupazionali del momento attuale». In materia di orari, poi «ci si è confrontati sulla flessibilità, prendendo in esame l’attuale orario multiperiodale con 16 settimane l’anno di orario flessibile. La delegazione datoriale ha voluto sottolineare i limiti funzionali di questa articolazione, mentre le organizzazioni sindacali hanno chiesto di fare un approfondimento sui dati di utilizzo della flessibilità vigente, per confrontarsi in modo più circostanziato sull’argomento al prossimo incontro».
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