Il decreto Milleproroghe è legge. Il Senato ha approvato infatti in via definitiva il provvedimento, con 151 voti a favore, 93 contrari e 2 astenuti. Dopo un primo via libera di Palazzo Madama e un passaggio alla Camera che ha comportato alcune modifiche, il testo era tornato al Senato per una nuova lettura.
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Come riferito ai propri lettori da FarmaciaVirtuale.it, tra i numerosi temi affrontati dal disegno di legge n. 717 (intitolato “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative”), c’è anche quello relativo alla data di avvio della ricetta elettronica veterinaria. Dopo un tira e molla tra le associazioni di categoria e il ministero della Salute (che si era dichiarato contrario ad un rinvio), era arrivata una prima proroga rispetto al termine fissato inizialmente al 1 settembre 2018: si era infatti passati al 1 dicembre già nella prima versione del decreto. Successivamente, però, in sede di conversione in legge, il Parlamento ha accolto le richieste dei farmacisti e ha procrastinato di un ulteriore mese la data: si partirà quindi il 1 gennaio del 2019.
Federfarma, in particolare, aveva sottolineato come «connettere al nuovo sistema le oltre 18.000 farmacie italiane e permettere loro di integrare il “Sistema Ricetta Elettronica Veterinaria – REV” con i propri gestionali, non sia un esercizio del tutto banale».
Dopo la difficile seduta a Montecitorio, nel corso della quale i deputati del Partito democratico hanno scelto la via dell’ostruzionismo, avviando una lunga maratona oratoria, al Senato i dem hanno tentato di chiedere un voto segreto. Che tuttavia è stato dichiarato non ammissibile dalla presidente dell’assemblea Maria Elisabetta Alberti Casellati. In ogni caso, lo scontro politico non verteva sulla proroga dei termini della ricetta elettronica veterinaria, il cui rinvio non è stato oggetto di un particolare scontro tra i partiti.
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