
Il progetto Recupera e Respira ha permesso la raccolta e lo smaltimento certificato di quasi 112mila inalatori respiratori usati nel corso di un triennio. L’iniziativa, ideata da Chiesi Italia e Federfarma, ha registrato un tasso di recupero pari al 24,6% sul totale degli inalatori con doppia associazione Icslaba venduti nel medesimo periodo di riferimento. Il progetto pilota, avviato nella regione Friuli-Venezia Giulia nel settembre 2022 per coniugare la cura della salute respiratoria con la tutela dell’ambiente, è realizzato in sinergia con la Regione Friuli-Venezia Giulia e vedrà la propria operatività estesa per l’intero anno 2026. All’iniziativa, che si avvale della società Assinde per la raccolta dei resi farmaceutici, hanno concesso il patrocinio la Federazione italiana medici di famiglia (Fimmg), il Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami) e la Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi).
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Processo di smaltimento e recupero di materia prima
Il meccanismo operativo prevede che i farmacisti, al momento della consegna dei dispositivi prescritti, invitino gli assistiti a un utilizzo corretto e, una volta esauriti, a restituirli in farmacia negli appositi contenitori. Gli inalatori raccolti vengono quindi destinati a un processo di termovalorizzazione a temperature elevate, che ne permette la trasformazione in materiale inerte. Da ciò, attraverso trattamenti successivi, è possibile separare e recuperare metalli, come l’alluminio, mentre le plastiche e altri scarti sono indirizzati alla produzione di materiali secondari per l’edilizia. I dati aggiornati a settembre 2025 indicano la termovalorizzazione di oltre 37mila dispositivi e il recupero di circa 950 chilogrammi di alluminio.
«Impegno a ridurre l’impatto ambientale delle cure respiratorie»
Raffaello Innocenti, Ceo e Managing Director di Chiesi Italia, «conoscere Recupera e Respira aumenta la probabilità che i professionisti della salute coinvolgano i pazienti nel corretto smaltimento degli inalatori. I dati lo dimostrano ed è un risultato che ci motiva a proseguire su questa strada. Il progetto ha contribuito a creare una rete di collaborazione tra medici, farmacisti e cittadini che ci permette di affrontare in maniera concreta il tema della sostenibilità in ambito sanitario. Questa iniziativa rappresenta un tassello fondamentale del nostro impegno a ridurre l’impatto ambientale delle cure respiratorie, accompagnando l’arrivo della nuova generazione di inalatori a basso impatto ambientale che saranno disponibili dalla fine del 2026». Stefano Mecchia, Senior Director Communication & Corporate Public Affairs Chiesi Italia, ha osservato che «Recupera e Respira rappresenta una tappa fondamentale del nostro impegno. In tre anni di attività il progetto ha modificato abitudini consolidate, trasformando il corretto conferimento degli inalatori in un gesto diffuso e sistematico».
Partecipazione costante in tutte le fasi del progetto
Luca Degrassi, presidente di Federfarma Friuli-Venezia Giulia, ha spiegato che le farmacie della regione «garantiscono un supporto ai cittadini, rendendo semplice e fattibile la vendita e anche la raccolta degli stessi inalatori esausti. La partecipazione della rete territoriale è stata costante in tutte le fasi del progetto, dalla comunicazione alla gestione quotidiana dei conferimenti. Siamo molto orgogliosi dei risultati raggiunti e dell’entusiasmo e senso di responsabilità con cui hanno partecipato i nostri farmacisti e le nostre farmaciste, che hanno integrato questa attività nelle pratiche ordinarie delle farmacie e contribuito in modo determinante al successo dell’iniziativa».
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