«Dal 1 luglio al 31 dicembre 2018 sono pervenute al sistema di fitosorveglianza 27 segnalazioni di sospette reazioni avverse associate a uso medico di cannabis, di cui 13 con data di insorgenza in periodi precedenti». A darne notizia è il Centro nazionale per la ricerca e la valutazione preclinica e clinica dei farmaci, in seno all’Istituto superiore di sanità (Iss). L’organismo di controllo fa sapere inoltre che «l’età mediana dei pazienti era di 61 anni (range: 15-77), le donne rappresentavano il 70% del totale», specificando che «il motivo d’uso prevalente era il dolore principalmente neuropatico». Nello specifico «in 22 casi (81%) era indicato l’uso concomitante di farmaci», mentre «in 11 segnalazioni le reazioni sono state definite gravi» ed hanno avuto come epilogo «ospedalizzazione, osservazione breve o visita al Pronto Soccorso». Infine, l’ente fa sapere che «dall’analisi delle reazioni avverse non sono emersi segnali da approfondire».

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Sebbene il valore assoluto non dia idea di quale sia la portata del numero delle segnalazioni rispetto al totale degli utilizzatori, tale risultato è inferiore a quello riferito al primo semestre del 2018. Per l’occasione l’Iss aveva segnalato come 76 il numero di segnalazioni di sospette reazioni avverse, «associate a uso medico di cannabis, di cui 19 pervenute nel periodo 1.1.2018- 30.6.2018».  In tal caso «l’età mediana dei pazienti era di 62 anni (range: 22-91), le donne rappresentavano il 76% del totale delle segnalazioni». Inoltre, «la maggior parte delle segnalazioni (68%) è stata inviata da operatori sanitari della regione Toscana, hanno segnalato anche operatori sanitari della Piemonte, Liguria, Veneto, Lombardia e Abruzzo, Emilia-Romagna. I prodotti utilizzati erano Bedrocan, Bediol, FM2 e Pedanios».

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