farmacie applica scontiL’amministratore delegato del gruppo Conad, Francesco Pugliese, è tornato ad attaccare il testo attuale del disegno di legge sulla Concorrenza, ancora in attesa di essere approvato dal Senato. Parlando al quotidiano La Repubblica, il dirigente ha infatti spiegato che «purtroppo dobbiamo constatare che fino a oggi gli interessi di pochi hanno avuto la meglio su quelli di molti, e mi riferisco ai cittadini». Secondo Pugliese negli ultimi dieci anni la spinta sulle liberalizzazioni è stata solo parziale ma in ogni caso efficace: «Dieci anni in cui le parafarmacie, nonostante la limitata riforma del settore, hanno fatto risparmiare i cittadini senza gravare sulle casse dello Stato». Tuttavia, nel Ddl Concorrenza, «anziché intervenire sulle dinamiche che impediscono l’abbassamento dei prezzi, si apre la strada all’ingresso dei grandi capitali in farmacia, con il rischio di creare oligopoli. Con buona pace della concorrenza». L’amministratore delegato di Conad rispedisce poi al mittente le argomentazioni avanzate contro la possibile liberalizzazione dei farmaci di fascia C: «Quello della sicurezza ha tutta l’aria di essere un pretesto, per due ragioni: da una parte i farmaci di fascia C con obbligo di prescrizione possono essere dispensati solo dietro ricetta, il che significa che a prescriverli è un medico e che il paziente li assume sotto la sua responsabilità. Inoltre, è giusto sottolinearlo, nelle parafarmacie, incluse quelle della Gdo, operano professionisti che hanno la stessa dignità di quelli presenti nelle farmacie tradizionali». Quanto ai rischi economici per le farmacie, Pugliese spiega che «è vero che negli ultimi due anni i margini di guadagno delle farmacie hanno subito una lieve contrazione. Ma come i titolari ben sanno questa contrazione è legata soprattutto al ridimensionamento della spesa per i farmaci rimborsati dal Servizio sanitario nazionale e all’aumento della distribuzione diretta, non certo alla concorrenza delle parafarmacie». Il dirigente della catena di supermercati tuttavia non si dà per vinto: «La battaglia è ancora aperta. Continueremo a sostenere la raccolta di firme a favore della liberalizzazione dei farmaci di fascia C. Una completa deregulation di questo mercato, che vale 5,5 miliardi consentirebbe un risparmio stimato fino a 900 milioni di euro all’anno. C’è una cosa che non viene ripetuta abbastanza: dal 2012 le farmacie possono applicare sconti su tutti medicinali, anche quelli dispensabili con ricetta. Ma solo il 12% lo fa».

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