Leggiamo con ennesimo fastidio le dichiarazioni del Presidente dell’antitrust in merito ai privilegi delle farmacie, primo perché nel contesto economico sociale italiano non capiamo come mai siano ancora una priorità, ancora prima di banche e mondo finanziario-assicurativo, secondo perché invece che parlare dei “privilegi” forse sarebbe meglio discutere del guazzabuglio normativo creato dal legislatore.
I concorsi per le nuove sedi farmaceutiche sono di fatto fermi al 2011 proprio grazie allo spirito liberalizzatore di Monti, le parafarmacie continuano in un ibrido mai risolto grazie alla lungimiranza di Bersani, se poi si vuole toccare il discorso occupazione per i neolaureati in farmacia la situazione è ancora più tragica.
Ben vengano le riforme e le innovazioni anche nel nostro campo, ma non possiamo sempre fermarci agli slogan elettorali e di facciata.
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