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Come sottolinea la Giunta, interpellata per la prima volta a esprimersi sul decreto legislativo 39 del 2013 recante “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico”, la ratio della norma è evitare «l’accesso e la permanenza in incarichi pubblici per soggetti che si trovino in situazioni che possono minare la loro imparzialità». In merito alla posizione particolare dei singoli senatori chiamati in causa, la Giunta segnala che la senatrice Silvestro ha dichiarato che il 16 marzo ha concluso il mandato di presidente della Federazione nazionale dei collegi Ipasvi e a seguito delle elezioni di rinnovo delle cariche è entrata a far parte del Comitato centrale della federazione, senza ricoprire posizioni apicali. Il senatore Bianco ha comunicato invece di non ricoprire più né la carica di presidente dell’Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri di Torino, dal 31 dicembre, né quella di presidente della Federazione nazionale ordini medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), dal 27 marzo. Per quel che riguarda D’Ambrosio Lettieri e Mandelli, invece, i ruoli in Fofi sono stati assunti prima dell’entrata in vigore del decreto in questione e per loro valgono le disposizioni transitorie, che prevedono che le cause di incompatibilità non abbiano effetto fino alla scadenza degli incarichi.
Un ultimo aspetto riguarda infine l’elezione di D’Ambrosio Lettieri avvenuta a gennaio 2014, e quindi dopo l’entrata in vigore del dlgs 39, a presidente dell’Ordine interprovinciale dei farmacisti di Bari e Barletta-Andria-Trani, e quella di Mandelli del settembre scorso a presidente dell’Ordine dei farmacisti delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza. Secondo i senatori azzurri, i due ordini avrebbero recepito nei propri regolamenti il principio di separazione tra le funzioni di indirizzo politico-amministrativo e quelle di gestione amministrativa e il presidente non avrebbe deleghe gestionali dirette, esercitate dal direttore generale, ma poteri di rappresentanza, impulso e coordinamento. La Giunta, tenendo conto di tali modifiche e del fatto che lo stesso presidente dell’Anac Raffaele Cantone ha in una recente audizione alla Camera sostenuto che interventi sui regolamenti degli ordini possono evitare l’emergere di incompatibilità, ha stabilito che questa non sussista nei casi di Mandelli e D’Ambrosio Lettieri. Una decisione che mette un punto alla travagliata vicenda.
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