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La “litania” sempre la stessa e recitata male, annovera tra le argomentazioni la possibile chiusura di una moltitudine di farmacie, i rischi per la salute pubblica e l’inutilità di ulteriori operazioni di liberalizzazioni perché prossima l’apertura di circa 3000 farmacie.
Tutte argomentazioni fasulle, prive di fondamento e ampiamente sconfessate dai dati oggettive.
Le poche (per fortuna) farmacie che chiudono lo debbono all’insipienza dei propri titolari e non alla crisi economica, i rischi per la salute non esistono perché è il farmacista e non la farmacia il garante della sicurezza della dispensazione dei farmaci e le 3000 farmacie di prossima apertura non esistono nella realtà, ma solo nei sogni del Presidente Racca visto e considerato che alla fine del percorso del concorso straordinario sarà un successo se se ne apriranno tra 1000 e 1500, ovvero meno del 10% di quelle attualmente esistenti. Questo perché molte sedi sono state istituite, grazie all’influenza dei titolari a livello regionale e comunale, in zone a bassissimo reddito e quindi non verranno mai aperte.
Per porre fine a questa continua opera di mistificazione il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e la Confederazione Unitaria Libere Parafarmacie Italiane chiede un confronto pubblico che sveli una volta per tutte l’infondatezza di tali argomentazioni.
Naturalmente il sottrarsi avrà un solo significato: timore per confronto.
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