«Durante le elezioni europee, i partiti politici si sono impegnati a migliorare l’accesso ai farmaci, a sostenere l’innovazione a prezzi accessibili e a rafforzare la sicurezza della produzione di farmaci e principi attivi (Api) in Europa. Incoraggiamo fortemente la nuova leadership dell’Ue a dare priorità a una legge sui farmaci critici (Critical medicines Act) e all’adozione della nuova legislazione farmaceutica nei primi 100 giorni in carica». È l’auspicio di Elisabeth Stampa, presidente di Medicines for Europe, associazione europea delle industrie dei farmaci generici, biosimilari e delle value added medicines, che inaugura oggi la propria conferenza annuale a Dublino festeggiando anche i 30 anni dalla sua fondazione.

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L’impatto degli equivalenti in Europa

Come si legge in una nota della sigla, «le aziende riunite a Dublino – che contano 190mila addetti in oltre 400 siti produttivi e 126 siti di ricerca in Europa e investono in ricerca e sviluppo fino al 17% del loro fatturato – forniscono il 70% dei farmaci essenziali in Europa, compresi i trattamenti per il cancro, le malattie autoimmuni, il diabete, le malattie cardiovascolari e molti altri. I farmaci equivalenti rappresentano oltre il 90% dell’elenco dei farmaci considerati dall’Ue come critici in caso di carenze e pertanto da salvaguardare, posizionando l’industria off patent come un fattore chiave per un sistema sanitario europeo forte e resiliente».

Maggiori investimenti nella produzione di medicinali essenziali

Secondo Medicines for Europe «la revisione della legislazione farmaceutica europea dovrebbe fornire soluzioni comuni per affrontare la carenza di farmaci, leggi più chiare per consentire ai pazienti di accedere ai farmaci equivalenti e biosimilari dopo la scadenza del brevetto e tangibili incentivi per l’innovazione accessibile offerta dalle value added medicines (Vam) e dal repurposing di molecole consolidate nella pratica clinica. Per garantire l’approvvigionamento sicuro di medicinali, una futura legge europea sui farmaci critici dovrebbe incoraggiare maggiori investimenti nella produzione di medicinali essenziali e di principi attivi farmaceutici (Api) e implementare criteri che privilegino la sicurezza dell’approvvigionamento sia nelle gare di acquisto pubbliche che nelle altre politiche di prezzo e rimborso».

Garantire concorrenza e accesso nel settore farmaceutico

Dunque «la proposta di riforma della pharma legislation – la più ampia degli ultimi 20 anni – dovrà andare ora all’esame del Consiglio, dopo aver passato il vaglio del precedente Parlamento europeo lo scorso 10 aprile». Stefano Collatina, presidente Egualia, ha sottolineato che «siamo lieti di essere alla conferenza annuale europea di quest’anno per celebrare i successi di 30 anni di sforzi della nostra industria in Europa per garantire concorrenza e accesso nel settore farmaceutico. Le associazioni nazionali aderenti a Medicines for Europe rimangono concentrate per garantire che ogni paziente abbia accesso ai medicinali di cui ha bisogno quando ne ha bisogno».

Penetrazione dei farmaci equivalenti in Europa

Collatina ha sottolineato che «è incoraggiante vedere una crescente penetrazione dei farmaci equivalenti in Europa, tuttavia diversi fattori stanno causando un ritardo del nostro Paese rispetto ai nostri omologhi europei, e questi devono essere affrontati al più presto. Alcuni di questi risiedono nella normativa Ue e nella sua applicazione. Per questo ci aspettiamo che le nuove istituzioni europee promuovendo la concorrenza, riformando il quadro normativo dell’Ue nel farmaceutico e indirizzando gli Stati Membri verso politiche di acquisto sostenibili, contribuiscano rapidamente all’obiettivo di assicurare accesso e disponibilità dei medicinali essenziali in Ue. Di fronte a sfide formidabili per la sanità in Italia ed in Europa, il ruolo di un’industria farmaceutica resiliente e sostenibile non può essere ignorato».

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