Passa il tempo, cambiano i governi. Nuove leggi regolamentano il settore, altre leggi restano. La farmacia è e sarà sempre il front-office del Servizio sanitario nazionale sul territorio, nonché punto di riferimento quotidiano per milioni di italiani. Oppure no? Qualcosa potrebbe cambiare, una nuova tecnologia arrivare. Nuovi player sul mercato potrebbero entrare a gamba tesa, al punto da mettere a ferro e fuoco le piccole farmacie private ed indipendenti. FarmaciaVirtuale.it ha raccolto il parere di Damiano Marinelli, consulente indipendente per farmacie, che in un’intervista video (allegata a questo articolo) ha espresso il suo punto di vista sul settore e su come sia cambiato negli ultimi cinque anni.

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«Nel mezzo c’è stata la legge 124 del 2017 – spiega Marinelli – che ha sconvolgo gli equilibri in teoria, in pratica non ancora. Gli effetti della 124 non si stanno vedendo in maniera importante. Questo probabilmente fa si che qualche titolare si possa ancora cullare su situazioni che potrebbero peggiorare nel tempo». Ciò che tutt’oggi costituisce un punto critico, evidenzia Marinelli, «è l’atteggiamento a banco: sento molta più insoddisfazione da parte dei dipendenti, si lamentano molto per il rinnovo del contratto, per determinate situazioni. Ciò non fa bene al lavoro quotidiano della farmacia perché i dipendenti sono i centravanti della squadra farmacia. Il distacco che c’è tra collaboratori e titolari è un tema che è ancora molto trascurato».

Quanto all’andamento della farmacia italiana, secondo Marinelli sta andando «in una direzione comunque buona, con dati interessanti»· Ciò «nonostante i dati globali dell’andamento che non lasciano molta soddisfazione, proprio perché il mercato è in decrescita». Tuttavia, evidenzia, «ci sono ancora ottime opportunità colte dai titolari che in questo momento hanno cambiato il modo di considerare la loro farmacia». Nello specifico, «la farmacia offre ottime possibilità. È ovvio che in uno scenario diverso, lavorare con il sistema di prima non può dare i medesimi risultati».

Nel corso dell’intervista, inoltre, Marinelli affronta il tema delle reti di farmacie e la possibile affiliazione, da parte della farmacia, a qualche sistema. «Non esiste una strada giusta in assoluto – rileva Marinelli -. C’è chi non ha voglia di rimettersi in discussione e ci sono varie opportunità quali la vendita, l’affiliazione». Tuttavia, spiega, «esistono persone che vogliono scommettere sulla propria farmacia. Certamente non tutti e 20mila i farmacisti titolari possono avere lo stesso entusiasmo e porsi gli stessi obiettivi». In caso di affiliazione, comunque, «di certo ci sono dei paletti: nessuno farà gli interessi della propria farmacia se non è lo stesso titolare a farli. Di qualsiasi forma di adesione si tratti, è bene evidenziare che la sovrastruttura a cui appartiene certamente vive di clienti». In conclusione, spiega Marinelli, «i problemi della farmacia non li risolverà nessuno, se non il titolare. I problemi del quotidiano resteranno sempre, nonostante una eventuale affiliazione. Problemi di gestione e burocrazia sempre maggiori, oltre all’impegno che porta il banco». L’intervista, della durata di 30 minuti circa, è disponibile in forma integrale nel video allegato a questo articolo.

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