“Manifesto della Farmacia”, pubblicato decalogo per esaltare valore aggiunto delle farmacie

Luca Sartoretto Verna – amministratore delegato dell’azienda omonima, specializzata nell’ottimizzazione commerciale e non solo delle farmacie – ha pubblicato sul proprio blog www.farmaciavincente.it un “Manifesto della Farmacia”. Ovvero un documento, ha spiegato l’autore, «basato su 11 punti fermi da tenere ben saldi al fine di confermare, oggi e in futuro, l’utilità delle farmacie stesse per cittadini e pazienti».
In particolare, i “valori aggiunti” della farmacia partono dalla sua stessa missione, ovvero quella «di impegnarsi ogni giorno per far star bene le persone», al fine di garantire «il benessere, obiettivo che accomuna tutti, a prescindere dalla posizione sociale e dal proprio pensiero, creando al contempo aggregazione, rassicurazione e felicità». In questo senso, la professione del farmacista equivale a «trasformare tale missione in un lavoro, al quale si dedica tutta la propria energia, con l’obiettivo di imparare, condividere e proporre percorsi di qualità». Il tutto «mettendoci la faccia» e garantendo una presenza capillare «tra le nostre terre e la nostra gente», «accogliendo e accudendo tutti» e fornendo ai pazienti un luogo di confronto, dove «ottenere risposte, scoprire, conoscere, esplorare, studiare, informarsi».
In tal modo, le farmacie compartecipano all’educazione alla salute, il che significa anche «impegnarsi a proporre solo prodotti e servizi di alta qualità, per migliorare la nostra vita e quella dei nostri clienti». E «consentire l’accesso alla maggior parte delle persone, garantendo prezzi convenienti e sostenibili, mettendo a disposizione di tutti la possibilità di capire l’origine dei prodotti proposti». Infine, secondo il Manifesto della Farmacia firmato da Sartoretto Verna, è fondamentale che il farmacista «non cada mai nella tentazione di utilizzare strumenti di persuasione occulta per incitare a comprare più del necessario: dobbiamo trasmettere ai nostri clienti i valori della Farmacia Etica».
In conclusione, la farmacia deve essere «uno spazio vicino, aperto, umano, familiare. Dove sentirsi bene. Una risorsa territoriale che sia in grado di trasmettere sicurezza, felicità, equilibrio, vigore, energia, positività, emozioni, calore. Se avremo successo, staranno bene i nostri collaboratori, e contribuiremo a migliorare la vita delle persone».