Nel corso di un evento intitolato “Longevity Strategies”, organizzato da Unifarco il 18 novembre 2022 e promosso dal Pharma Health Institute, sono intervenuti esperti del settore longevità che hanno approfondito le cause dell’invecchiamento e i possibili rimedi per migliorare la vita. Il tema è stato affrontato da diverse angolazioni, tra le quali la genetica, in merito alla quale Barbara Arredi, biologa e genetista ha spiegato che «la longevità si lega indissolubilmente al tema dell’aging, il risultato dell’interazione tra genetica e ambiente. Il processo di invecchiamento è scatenato principalmente da tre fattori: la predisposizione, l’epigenetica e l’ambiente esterno». Di grande importanza sono anche gli ormoni, come ha sottolineato Giovanni Gambelunghe, medico specialista in endocrinologia, affermando che le modificazioni ormonali nell’individuo anziano si dividono in patologiche (tra queste le disfunzioni tiroidee) e para-fisiologiche (tra cui si annovera per esempio la menopausa e l’andropausa)».
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Barriera cutanea e barriera intestinale
A livello organico, un ruolo significativo nell’invecchiamento degli individui è giocato anche da due importanti barriere, quella cutanea e quella intestinale. Come ha spiegato Gianni Baratto, vice president di Unifarco, «direttamente collegati ai processi infiammatori sono i radicali liberi, causati da una limitata barriera cutanea. Dal concetto di anti-aging stiamo passando al nuovo principio dell’intelligent aging. Studiando prodotti che si basano su principi attivi volti a tutelare la barriera, è possibile contrastare alla fonte le cause dell’invecchiamento». In merito alla barriera intestinale, invece, è intervenuto Antonio Molina, responsabile nutrizione di Udinese Calcio e Watford FC, sottolineando che «la riduzione della funzionalità della barriera intestinale diviene causa di infiammazioni, che sono correlate a un invecchiamento precoce».
Il benessere psicologico
Il convegno ha affrontato anche il ruolo del benessere psicologico nei processi di invecchiamento. Sonja Ongaro, psicologa e coach certificato, ha parlato dell’importanza della mindfulness. «Si stima infatti che il 95% della nostra attività cognitiva sia inconsapevole – ha dichiarato –. Non accorgersi di quello che si sta facendo porta a un azzeramento pericoloso del controllo su se stessi». Maddalena Adorno, ceo di Dorian Therapeutics e docente presso Stanford University continuing studies ha aggiunto che «il futuro degli studi sulla longevity è comprendere e modulare la fisiologia del corpo umano al fine di portare l’uomo a una longevity strutturalmente profonda». A conclusione dell’evento, Filippo Ongaro, ex medico degli astronauti e ideatore del metodo Ongaro, ha precisato che «processi neurobiologici che controllano le nostre decisioni sono oggi più che mai oggetto di conoscenza da parte della scienza. La forza di volontà, che muove ogni gesto umano, è destinata a esaurirsi se non è spinta dalla gratificazione. Reinterpretando i processi e le scelte decisionali è possibile attivare la propria epigenetica secondo lo schema stimolo-desiderio-gratificazione-risposta per condurre una vita sana e lunga».
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