Stefano Collatina, presidente di Egualia, è intervenuto il 21 novembre 2024 in una tavola rotonda ribadendo la necessità di un segnale urgente da parte delle istituzioni per sostenere le aziende della filiera farmaceutica, in particolare quelle che producono farmaci fuori brevetto. Come osservato dal Presidente di Egualia, «se non si inverte la rotta, non solo sull’articolo 57, ma anche sull’assenza di risorse che riducano il peso del payback sulla spesa convenzionata e su quella diretta, avremo il muro delle carenze davanti a noi e ci stiamo andando a sbattare contro».

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Equivalenti e biosimilari subiscono il massimo possibile ribasso

Collatina ha poi evidenziato che la filiera dei farmaci è «vittima del payback, sia in farmacia che in ospedale, arrivato, per la spesa per acquisti diretti, al 18% del fatturato per prodotti come i farmaci equivalenti e biosimilari che contribuiscono ogni giorno a generare concorrenza e che, andando a gara, subiscono già il massimo possibile ribasso. Una tassa occulta che pesa drammaticamente nel bilancio tra costo di produzione e prezzo di vendita. Nella convenzionata questa tassa vale oltre 160 milioni di euro l’anno su farmaci che, per oltre il 30% hanno un prezzo ricavo industria di qualche euro, quando ci arriva.

«Controintuitivo penalizzare chi genera risparmio»

Dunque, secondo Collatina «è controintuitivo penalizzare chi genera risparmio. Se i farmaci equivalenti e biosimilari dovessero sparire, il sistema dell’assistenza farmaceutica rischierebbe il collasso. Ecco perché non possiamo nemmeno accettare misure di riduzione delle quote di spettanza, come quelle previste dalla Legge di Bilancio, che indirizzerebbero la macchina del sistema contro il muro delle carenze». Per Collatina «è necessario fermarsi ora, sgombrare il campo da misure pericolose e programmare fin da subito interventi concreti di sostegno per tutta la filiera farmaceutica, a partire dalle risorse per i tetti di spesa. Il tempo è scaduto, dopo due anni di annunci ci aspettavamo questo e non misure che ci penalizzano. Serve una strategia ed un cambio di paradigma per definire le priorità ed un progetto concreto per la farmaceutica e la sua filiera».

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