Johnson & Johnson prevede di ottenere 35 autorizzazioni globali in ambito onco-ematologico entro il 2030, con una media di circa 5 approvazioni all’anno. È in sintesi quanto ha fatto sapere l’impresa farmaceutica il 17 giugno 2025. Negli ultimi due anni, Johnson & Johnson ha già raggiunto il traguardo di 11 autorizzazioni a livello europeo, tra cui due molecole first-in-class: talquetamab per il mieloma multiplo recidivato e refrattario ed erdafitinib per il carcinoma uroteliale non resecabile o metastatico con mutazioni Fgf3.

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Impegno in ricerca e sviluppo di terapie innovative

L’impegno di Johnson & Johnson in ricerca e sviluppo di farmaci innovativi è testimoniato dai 106 studi attivi a livello globale, di cui quasi la metà nell’area dell’onco-ematologia. Ai congressi Asco ed Eha 2025, Johnson & Johnson ha presentato 76 abstract con dati da studi clinici e di real-world sia per i tumori solidi che per quelli ematologici. Nel campo dei tumori del sangue, l’azienda sta contribuendo a rivoluzionare il trattamento del mieloma multiplo grazie a un portfolio in continua espansione con quattro immunoterapie: daratumumab, teclistamab, talquetamab e la terapia cellulare Car-T ciltacabtagene-autoleucel (cilta-cel). Le terapie vengono studiate per essere utilizzate in diverse fasi della malattia, rispondendo così ai bisogni insoddisfatti dei pazienti dalle linee precoci a quelle più avanzate.

Progressi significativi anche nei tumori solidi

Johnson & Johnson sta apportando innovazioni anche nel trattamento dei tumori solidi, in particolare quelli del polmone e dell’apparato genito-urinario. Per il carcinoma uroteliale, l’azienda ha sviluppato erdafitinib, prima target therapy orale per i pazienti con malattia non resecabile o metastatica con mutazioni Fgfr3. Nel tumore della prostata, invece, sta proseguendo il percorso di innovazione con niraparib più abiraterone acetato, il primo Parp inibitore a doppia azione per il trattamento del carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione positivo alle mutazioni Brca12. Nell’ambito del tumore del polmone non a piccole cellule (Nsclc) avanzato con mutazioni dell’Egfr, Johnson & Johnson sta ridefinendo gli standard di cura grazie all’anticorpo bispecifico amivantamab. Sulla base dei risultati dello studio Paloma 3, l’azienda ha recentemente ottenuto l’approvazione europea per una formulazione sottocutanea di amivantamab in combinazione con lazertinib.

Baldini (direttrice medica): «Terapie sempre più avanzate e personalizzate»

Alessandra Baldini, direttrice medica di Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia, ha spiegato che «da oltre trent’anni Johnson & Johnson contribuisce a rispondere ai bisogni di cura ancora insoddisfatti dei pazienti oncologici e al miglioramento della loro aspettativa e qualità di vita. Questo grazie al desiderio di concretizzare la nostra missione: lavorare per essere ogni giorno un passo avanti al cancro. La nostra pipeline continua a crescere e ad arricchirsi di terapie sempre più avanzate e personalizzate, da qui al 2030 prevediamo circa 5 nuove approvazioni ogni anno, e questo è reso possibile dal nostro impegno nella ricerca e sviluppo di farmaci innovativi».

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