ddl concorrenza farmacie«Nel ragionamento esposto rileviamo alcune evidenti incongruenze ed errori di valutazione». È con queste parole che il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e la Confederazione Unitaria delle Libere Parafarmacie italiane hanno commentato le dichiarazioni della deputata del Pd Silvia Fregolent, che ha parlato di «anomalia tutta italiana» in riferimento alle parafarmacie, sottolineando come la loro creazione sia stata a suo avviso «un errore». «Nella stessa intervista – prosegue il Mnlf – la deputata ha indicato in maniera superficiale la possibilità di nuove regole per i concorsi, l’eliminazione dell’istituto dell’eredità delle farmacie e una revisione delle regole della pianta organica».
«È bene che la deputata – attacca il sindacato – ripassi il significato della sentenza della Corte Costituzionale, la quale non ha assolutamente vietato, perché non lo poteva fare, la vendita dei farmaci di fascia C al di fuori della farmacia, ma si è espressa su una “improvvida” richiesta d’incostituzionalità della norma che ne affida il monopolio alle farmacie. Solo su questo, e non su altro la Consulta si è espressa. Nulla vieterebbe al Parlamento di modificare la norma quando e come vuole». Nel merito dell’affermazione secondo cui le parafarmacie sarebbero un’anomalia italiana, il movimento ha parlato di «falso clamoroso: le parafarmacie esistono anche negli altri Paesi europei. L’unica differenza, meritevole, è che in Italia si è guardato con maggiore attenzione alla tutela della salute dei cittadini prevedendo l’obbligo della presenza di un farmacista. Questa sì è “l’anomalia” virtuosa che sia ieri che oggi diversi esponenti politici vicini all’associazione dei titolari di farmacia vorrebbero eliminare con l’intento di cancellare la presenza delle parafarmacie indipendenti dal mercato e creando, al contempo, i drugstore del “fai da te” farmaceutico».
In merito ai concorsi, poi, la risposta del Mnlf è che occorre «spiegare bene conoscendo il passato come sia possibile modificare un iter già avviato, sapendo molto bene che il concorso straordinario fu istituito, grazie ad un blitz notturno, proprio per evitare la liberalizzazione dei farmaci di fascia C. Un blitz di stampo smaccatamente corporativo. Se la deputata Fregolent era ed è a favore del libero esercizio della professione perché non si è battuta da relatrice del Ddl concorrenza alla Camera? L’input lo aveva ricevuto dall’Antitrust, non dai titolari di parafarmacia».

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