«Il sistema che regola l’accesso alla proprietà delle farmacie in Italia prevede l’ereditarietà da padre in figlio, senza il superamento di nessun esame o concorso pubblico. Troviamo assurdo che tutta la classe politica non si interroghi ancora sull’assenza di qualsiasi vincolo meritocratico nel mondo delle farmacie». A sollevare la questione delle modalità di accesso alla proprietà delle farmacie è stato il presidente della Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane, Davide Gullotta, che in un comunicato ha voluto sottolineare dunque il fatto che il problema non venga affrontato dal mondo della politica.
«Concordiamo con i vertici di Federfarma – ha aggiunto nella nota il numero uno della FNPI – nel ribadire che la farmacia rappresenta un patrimonio del Paese. Ma proprio per il ruolo che la farmacia riveste nella società si dovrebbe ragionare in modo onesto sul sistema di accesso». «Come si può consentire – si chiede ancora Gullotta – che una struttura così importante, e nodale sia per l’economia che per la salute dei cittadini, sia ancorata in modo esclusivo ad un sistema di ereditarietà?».
Secondo le parafarmacie, conclude il farmacista, «la necessità di mettere mano al sistema di accesso alla professione è ancora più urgente in un momento in cui il governo sta concedendo al capitale privato di entrare nella proprietà delle farmacie. È assurdo che tutta la classe politica presente alla Convention di Federfarma non si sia posta affatto il problema».
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