«Se nei prossimi mesi saranno disponibili 80 milioni di dosi e se vogliamo concretizzare la volontà del Presidente Draghi di somministrare 500mila dosi al giorno, alla forza logistica delle 19mila farmacie presenti sul territorio dovrà essere affiancata anche la presenza di nuovi professionisti sanitari abilitati all’inoculazione del farmaco. Non ha senso creare nuovi luoghi distributivi se poi non ci sono abbastanza professionisti che possono distribuire. I conti sono presto fatti: se ogni farmacia facesse 13 vaccinazioni al giorno, il nostro settore coprirebbe la metà dell’obiettivo di Draghi». Sono le parole di Venanzio Gizzi, presidente di Assofarm, rispetto alla possibilità di un coinvolgimento massivo delle farmacie e dei farmacisti nel portare a termine una campagna nazionale di vaccinazioni anticovid. Secondo il dirigente, i farmacisti potrebbero affiancare gli altri professionisti sanitari e giungere agli obiettivi nei tempi previsti.
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Il coinvolgimento di farmacie e farmacisti
Nella stessa occasione Gizzi ricorda che «Assofarm è stata la prima a fare una proposta simile al Governo. Crediamo però che il nostro coinvolgimento debba riguardare due dimensioni: i locali dei nostri presidi, presenti in tutto il territorio nazionale, ma anche i professionisti sanitari che in essi operano. Dobbiamo infatti ricordare che in tanti altri paesi europei la figura del farmacista vaccinatore è già realtà da tempo». Ciò nonostante «nelle prime dichiarazioni ufficiali – evidenzia Gizzi – non appare infatti chiaro quale ruolo avrà il farmacista. La normativa vigente (legge 178/2020) già oggi consente la somministrazione di vaccini nelle farmacie aperte al pubblico, sotto però la supervisione di medici assistiti, se necessario, da infermieri o da personale sanitario opportunamente formato». Proprio in questo senso «secondo Assofarm dovrà essere quanto prima chiarito se tra il “personale sanitario opportunamente formato” potranno rientrare anche i farmacisti. La posta in gioco, questa l’opinione delle Farmacie Comunali italiane, è alta».
I progetti formativi di Assofarm e Utifar
È utile ricordare che i primi di marzo Assofarm aveva lanciato un corso Fad in materia di nuove competenze del farmacista in questa fase della pandemia, con un focus sui vaccini, in collaborazione con il Servizio di informazione e documentazione scientifica delle farmacie comunali riunite di Reggio Emilia. Il corso è disponibile in modalità Fad (formazione a distanza) sulla piattaforma informatica raggiungibile all’indirizzo www.assofadfarm.com. Nella stessa direzione era andata l’Unione tecnica italiana farmacisti (Utifar) che già dall’agosto 2020 aveva avviato il progetto “Il farmacista e le vaccinazioni” con la finalità di formare i farmacisti e prepararli sul tema delle vaccinazioni in farmacia. «Il corso – aveva spiegato l’Utifar in occasione del lancio – sarà integrato da una parte pratica della durata di 5 ore che si svolgerà nell’arco di un unico incontro presso le sedi periferiche delle associazioni di categoria, in modo da agevolare i farmacisti e rendere loro favorevole la partecipazione».
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