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Andando più nel dettaglio, il decreto 56 in particolare sottolinea che dagli indicatori di appropriatezza prescrittiva monitorati nell’ambito della Tessera sanitaria, elaborati dall’Aifa, emerge che la Campania potrebbe conseguire risparmi potenziali per oltre 66 milioni di euro se utilizzasse farmaci a brevetto scaduto e quantità di farmaci in misura analoga a quanto rilevato nelle Regioni più virtuose, si rivelerebbe perciò «necessario un aggiornamento degli obiettivi da assegnare alle aziende sanitarie». Per incentivare l’utilizzo di farmaci di pari efficacia terapeutica ma di minor costo, tutti i medici prescrittori – medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni e convenzionati esterni, medici ospedalieri o universitari – devono quindi prediligere nelle prescrizioni, nel rispetto delle indicazioni terapeutiche autorizzate, i farmaci con brevetto scaduto, secondo quanto riscontrato tramite il sistema Tessera sanitaria (Ts) nelle Regioni che fanno maggior uso di tali farmaci o, almeno, quanto la media delle Regioni, ferma restando la facoltà dei medici di prescrivere in scienza e coscienza.
Ai direttori generali/commissari straordinari vengono perciò assegnati alcuni obiettivi, ad esempio per quanto riguarda i farmaci compresi nel livello di classificazione ATC4 e per il trattamento con rosuvastatina. I medici, quando ritengano di iniziare una terapia farmacologica con pazienti naive, devono prediligere i farmaci presenti nelle liste di trasparenza dell’Aifa e qualora optassero invece per un farmaco con brevetto in corso dovranno motivare, attraverso il nuovo Modello unico di prescrizione predisposto, gli aspetti clinici che rendono necessaria la scelta. L’indicazione di prediligere i generici vale anche per i farmaci antipertensivi, nonché il decreto 56 contiene prescrizioni volte al contenimento della spesa in riferimento ai farmaci antinfiammatori non steroidei a carico del Sistema sanitario e ai farmaci biologici/biosimilari. In quest’ultimo caso, se la prescrizione non fornisce una valida motivazione per la scelta da parte del medico di un farmaco a più alto costo, il farmacista ha l’onere di richiedere tempestivamente ulteriori integrazioni e qualora il medico non perfezioni la prescrizione con le integrazioni richieste il farmacista procederà alla dispensazione del farmaco prescritto, informando però la propria Direzione strategica, che provvederà a comminare le sanzioni previste.
In relazione all’utilizzo di farmaci biosimilari sono fissati degli obiettivi di prescrizione il cui rispetto sarà utilizzato quale criterio per la conferma o sostituzione del medico responsabile del Centro prescrittore e per la conferma o chiusura del centro stesso. Un gruppo di lavoro presso la struttura commissariale della sanità campana si occuperà del monitoraggio della spesa farmaceutica e di quella per i dispositivi. Il rispetto delle misure previste dal decreto 56 non è opzionale: le aziende sanitarie devono relazionare trimestralmente alla Direzione generale per la tutela della salute e il raggiungimento degli obiettivi da parte dei direttori generali/commissari straordinari sarà un elemento di valutazione per la conferma o la revoca dell’incarico.
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