L’Osservatorio sulla salute di Iqvia in occasione della Giornata mondiale dell’asma – che quest’anno ha come tema “Asma: curare tutti” (Asthma care for all) – ha reso disponibili i dati di una ricerca longitudinale e di una ricerca sui centri asma, dalle quali risulta che la patologia è in aumento rispetto all’anno scorso, ma che nel periodo post Covid sono aumentate le difficoltà di accesso alle cure specialistiche. Secondo quanto sottolineato da Iqvia, «l’obiettivo della giornata mondiale, che quest’anno si svolge il 2 maggio, è di aumentare la conoscenza generale sull’asma, promuovere l’importanza della diagnosi precoce, del trattamento efficace e aiutare i pazienti a gestire al meglio la loro malattia. L’uso dei nuovi farmaci permette, oltretutto, di gestire anche le altre comorbidità come la rinosinusite, la poliposi nasale, la dermatite atopica e l’orticaria».
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La quota di pazienti asmatici in carico solo al medico
In proposito, Iqvia ha evidenziato inoltre che «negli anni post pandemici, infatti, è cresciuta la quota di pazienti asmatici in carico solo al medico di medicina generale ed è scesa la quota dei malati co-gestiti o trattati solo dallo specialista pneumologo o dall’allergologo». Secondo quanto rilevato da Iqvia, risulta che «le nuove diagnosi di asma in Italia siano calate del 12% rispetto al 2019». Inoltre, «le richieste di visite di controllo dallo pneumologo nel 2022 sono calate del 35% rispetto al 2019. Questo nonostante il fatto che nei centri specialistici i pazienti con asma severa siano cresciuti del 19% rispetto al 2020 e che i pazienti trattati con farmaci biologici siano aumentati del 66%».
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