Se la raccolta dati attraverso programmi a punti non prevede un esplicito consenso per l’autorizzazione all’invio di materiale con finalità promozionali, per l’esercente non è possibile inviare pubblicità ai diretti interessati. È quanto ribadisce il Garante per la protezione dei dati personali, in seguito alla vicenda che ha visto coinvolta una nota azienda produttrice di pannolini che aveva acquisito i dati di oltre un milione e mezzo di persone mediante un form “raccolta punti”, inviando in seguito materiale promozionali senza esplicitamente acquisirne l’autorizzazione all’invio.

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«Dagli accertamenti svolti dal Garante in collaborazione con il Nucleo speciale privacy della guardia di finanza – spiega l’Autorità -, a seguito di una segnalazione, è emerso che solo nei primi due mesi del 2018 la società ha inviato newsletter promozionali a circa un milione di indirizzi e-mail raccolti e utilizzati senza un valido consenso». Nello specifico, «ai clienti interessati alla raccolta punti non veniva data la possibilità, come richiesto dalla normativa, di esprimere un consenso libero e specifico per le singole finalità di trattamento che la società intendeva svolgere, tra le quali vi era appunto l’attività promozionale. Per poter completare la registrazione e aderire al programma di fidelizzazione i clienti erano invece obbligati a rilasciare due consensi generici, uno per la società e uno per i marchi collegati».

Come è noto, numerose farmacie e parafarmacie acquisiscono i dati per finalità promozionali, con o senza raccolta punti. Proprio con riferimento a privacy e fidelizzazione, lo scorso aprile una nota dell’Ordine dei farmacisti di Bari aveva ribadito che «non è consentito usare sistemi di fidelizzazione che discriminino gli utenti della farmacia». Nello specifico, l’Ordine aveva evidenziato che «non è consentito realizzare sistemi di fidelizzazione dei clienti che comportino discriminazioni fra gli stessi nell’applicazione degli sconti sull’acquisto dei farmaci».

Anche Federfarma aveva allertato le farmacie in merito alla necessità di prepararsi adeguatamente ad eventuali controlli sul territorio. Per l’occasione, il sindacato aveva pubblicato una serie di suggerimenti utili in vista delle attività ispettive del Garante della privacy per il periodo gennaio-giugno 2019, ribadendo la disponibilità della piattaforma FarmaPrivacy, sviluppata ad-hoc per la gestione della privacy in farmacia.

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