«Le farmacie italiane esprimono apprezzamento per la volontà manifestata dal Presidente del consiglio, Mario Draghi, di potenziare l’assistenza sanitaria territoriale e confermano la propria disponibilità a collaborare per fronteggiare al meglio l’emergenza Covid-19, anzitutto partecipando attivamente alla campagna vaccinale, sul modello di quanto già praticato nel Regno Unito». Con questa dichiarazione, la Federazione nazionale unitaria dei titolari di farmacia italiani (Federfarma) riporta l’opinione favorevole del settore rispetto all’orientamento del nuovo presidente del Consiglio che, nel caso della campagna vaccinale, permetterà a 19.500 farmacie di diventare, come stabilito dalla legge di Bilancio 2021, punti di somministrazione dei vaccini anti Covid-19, sotto la supervisione di un medico. «In questo modo – commenta Federfarma – si potrà ampliare enormemente il numero di punti di vaccinazione, accelerando i tempi della campagna e facilitando i cittadini.» L’iniziativa era già stata accolta con favore del settore farmaceutico, le cui rappresentanze hanno più volte ribadito massima disponibilità a collaborare.
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Un altro passo verso il decentramento dell’assistenza sanitaria
Federfarma sottolinea come l’aggiunta della somministrazione dei vaccini ai servizi già erogati dalle farmacie rappresenti un ulteriore avanzamento verso il decentramento territoriale dell’assistenza sanitaria, un processo al quale l’attività farmaceutica ha dato grande impulso, offrendo ai pazienti diverse modalità per monitorare il proprio stato di salute. «L’importante riferimento del Presidente del consiglio al decentramento dell’assistenza sanitaria sul territorio – afferma Federfarma – è poi accolto con particolare favore dall’intera rete delle farmacie italiane che già oggi si pongono come naturale strumento per aumentare l’efficienza e l’efficacia dell’assistenza alla salute della popolazione sul territorio». L’auspicio di Federfarma è quello che il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenti un’occasione per destinare risorse allo sviluppo dell’assistenza territoriale, «innescando un processo virtuoso – evidenzia Federfarma – sia in termini di miglioramento della tutela della salute dei cittadini, sia di rilancio dell’economia. Le farmacie possono senz’altro fornire il proprio contributo su entrambi i fronti».
I benefici già dimostrati della Farmacia dei servizi
Assistenza ai pazienti cronici, telemedicina, monitoraggio dell’aderenza alle terapie e, non ultimo, la consulenza su temi sanitari spesso richiesta al farmacista quale primo punto di contatto tra cittadini e Sanità, sono solo alcuni degli esempi dei vantaggi derivanti dal convogliare alle farmacie di comunità i servizi sanitari da esse gestibili, ai quali vanno ad aggiungersi i vaccini. «I capillari servizi assicurati dalle farmacie per la presa in carico dei pazienti cronici e per il monitoraggio dell’aderenza alla terapia, così come quelli relativi alla telemedicina – spiega Federfarma – fanno sì che le farmacie stesse possano ancor più rivestire il ruolo di primi presidi sanitari territoriali, riconducibili ad una platea di tremila abitanti, ponendosi dunque come ideale raccordo tra le strutture del Servizio sanitario nazionale e le esigenze di salute della popolazione».
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