federfarma emilia romagnaL’aumento della distribuzione diretta dei farmaci in ospedale, che mina il ruolo della farmacia nel Sistema Sanitario Nazionale: è questa la motivazione che ha portato a confermato per giovedì 26 gennaio dalle 8.30 alle 12.30 lo sciopero delle farmacie in Emilia Romagna.
Con lo slogan “Il 26 gennaio la farmacia chiude per restare al tuo servizio ogni giorno”, tutte le farmacie private della Regione aderenti a Federfarma resteranno chiuse durante la mattinata in segno di protesta per rivendicare il proprio ruolo. Uno stato di agitazione volto a tutelare la farmacia e i professionisti che vi lavorano, ma anche gli stessi clienti e pazienti, in quanto, come si legge nel volantino diffuso da Federfarma Emilia Romagna e confermato con un comunicato, «la distribuzione diretta, costantemente cresciuta in Emilia Romagna negli ultimi anni, costringe il cittadino, anche nelle fasce più deboli della popolazione, a ritirare i farmaci di cui ha bisogno nelle farmacie ospedaliere, spesso lontane e con orari ridotti. Le farmacie invece garantiscono ai cittadini ogni giorno un servizio capillare e professionale, attraverso una rete costituita in Emilia Romagna da oltre mille presidi sanitari, dalla grande città al piccolo centro rurale, in cui operano professionisti che dispensano, insieme ai farmaci, servizi, consigli e informazioni per la salute». La decisione è stata presa in Assemblea Regionale e confermata nei vari Comitati Esecutivi, l’ultimo dei quali si è tenuto lo scorso 9 gennaio. La situazione, infatti, si protrae da diverso tempo. In tema di distribuzione diretta e per conto, la Regione Emilia Romagna, nel giugno 2014, ha stipulato con le farmacie pubbliche e private un accordo a costo zero per il Sistema Sanitario che permettesse di unire vantaggi economici e servizio ai cittadini, in base al quale la ASL dovrebbe acquistare i farmaci, avendo un maggiore potere contrattuale con le case farmaceutiche, e le farmacie dovrebbero distribuirli. Un accordo che nel tempo è stato continuamente disatteso: per questo, come spiega Federfarma, «dopo mesi di inutile trattativa con le istituzioni, è necessario chiudere le farmacie per un giorno, per non chiudere per sempre – precisano – perché una farmacia senza farmaci non ha senso di esistere e perché vogliamo continuare a garantire ai cittadini un servizio professionale e accessibile». In una lettera inviata ai farmacisti titolari dell’Emilia Romagna da Federfarma regionale, i firmatari, il Segretario Achille Gallina Toschi e il Presidente Domenico Dal Re, sottolineano come sia importante in questo momento far sentire la propria voce. «Non possiamo più attendere, – scrivono – se non vogliamo ritrovarci con le farmacie prive dei farmaci, correndo il rischio di veder cancellata la nostra identità e il nostro ruolo. È il momento di alzare la voce, informando su questo tema con coscienza anche i cittadini, che contano su una farmacia vicina a casa e accessibile, sempre».

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