federfarma campaniaFederfarma Campania ha avviato insieme all’Associazione medici diabetologi un percorso formativo per i farmacisti ed informativo per la popolazione. Il progetto ha al centro la formazione dei farmacisti territoriali basato non su un mero aggiornamento tecnologico sui presidi per diabetici, ma su un percorso di conoscenza della malattia che possa avviare quel necessario cambiamento culturale importante ed urgente a fronte dell’aumentare dei pazienti diabetici
Sono più di 375mila in Campania le persone affette da diabete, pari al 6,5% della popolazione, contro una media nazionale che è del 5,5%. In termini numerici assoluti siamo secondi alla Lombardia che ha più di 400mila diabetici a fronte, però, di una popolazione di circa 10mln di persone. Il progetto prevede la formazione dei farmacisti con un incontro in cui sarà “spiegato”, ad esempio, il corretto utilizzo degli ultimi ritrovati tecnologici per quanto riguarda i presidi per diabetici, come controllare e monitorare la glicemia, ma anche i benefici dell’educazione alla persona con diabete.
“Abbiamo pensato a questo percorso formativo – spiega Michele Di Iorio, Presidente Federfarma Campania – partendo dalla considerazione che in Campania c’è l’11% di tutti i diabetici italiani. Ciò accade per abitudini alimentari sbagliate, stili di vita impropri ma anche, ad esempio, dalla difficoltà di accesso ad impianti sportivi”.
“Il paziente diabetico – continua Di Iorio – si è sempre rivolto con fiducia al farmacista non soltanto per ottenere i farmaci necessari alla terapia, ma anche perché individua nella farmacia un luogo di competenza professionale. Sono certo che i farmacisti siano il miglior tramite per trasferire le giuste informazioni che riceviamo dai medici diabetologi, ma anche per recepire le difficoltà e sollecitazioni dell’ampia platea dei campani affetti da diabete”.
“È paradossale – commenta Ernesto Rossi, Presidente Regionale Associazione Medici Diabetologi della Campania – che nel paese della Dieta Mediterranea siamo costretti a registrare dei tassi così alti di obesità. È quindi evidente che il problema sia anche politico: dobbiamo pensare a città che abbiano più spazi verdi, più strutture sportive ed accompagnare il tutto da continue campagne d’informazione ed iniziative culturali”.
“La farmacia – prosegue Rossi – è la più immediata porta d’accesso del servizio sanitario; hanno un diretto e frequente rapporto con i pazienti, quindi è importante che loro veicolino le corrette informazioni alle persone diabetiche. Questo progetto di formazione serve anche ad “educare” la persona diabetica al migliore e più sereno approccio alla patologia; è importante che ci sia un supporto per un uso appropriato e responsabile dei presidi e della molteplicità di farmaci che ruotano attorno alla persona con diabete. Così facendo si andrebbe anche nella giusta direzione dell’appropriatezza prescrittiva con conseguenti risparmi economici per la Regione”.

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