Un decreto firmato dal ministro della Salute Orazio Schillaci, dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti e dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha introdotto alcune modifiche al cronoprogramma del Fascicolo sanitario elettronico 2.0. Il provvedimento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 286 del 10 dicembre 2025, ha aggiornato il decreto del 7 settembre 2023, spostando in avanti le scadenze per le regioni e le province autonome. La decisione è maturata a seguito di criticità emerse nell’applicazione delle specifiche tecniche diffuse dal Dipartimento per la trasformazione digitale, che hanno reso necessario un aggiustamento dei tempi per garantire una piena e corretta implementazione, e consentire il consolidamento delle soluzioni tecniche e la loro efficace adozione su tutto il territorio nazionale.

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Ridisegnato il cronoprogramma per le Regioni

La modifica principale interessa l’articolo 27-bis, che stabilisce le fasi attuative del Fse 2.0. Il testo sostituisce integralmente il comma 2, ridefinendo le tempistiche. La terza e conclusiva fase dovrà essere completata entro il 31 marzo 2026. Lo slittamento risponde alle esigenze espresse dalle regioni e dalle province autonome, che hanno segnalato difficoltà operative. Il decreto tiene inoltre conto del parere favorevole condizionato espresso dalla Conferenza Stato-Regioni, il quale già prefigurava possibili ricalibrazioni in caso di ritardi nella pubblicazione delle specifiche tecniche definitive. Il provvedimento comprende anche l’aggiornamento degli allegati tecnici, sostituendo l’allegato D del decreto del 30 dicembre 2024.

Punto d’accesso telematico per le notifiche agli assistiti

Il decreto ha modificato anche l’articolo 22 del testo del 2023, stabilendo che le notifiche delle operazioni sul Fascicolo sanitario elettronico possano essere inviate agli assistiti anche attraverso il punto di accesso telematico di cui all’articolo 64-bis del Codice dell’amministrazione digitale, in aggiunta all’applicazione mobile. L’Infrastruttura nazionale per l’interoperabilità (Ini) avrà il compito di rendere disponibili i servizi di notifica, previa attivazione da parte dell’interessato. L’integrazione ha lo scopo di garantire una comunicazione più tempestiva, incentivare l’utilizzo del Fse, e migliorare la fruibilità dei servizi.

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