fascia cDopo quella del Gruppo Parafarmacienord, riportata da FarmaciaVirtuale.it, è arrivata una nuova risposta alle dichiarazioni di Patrizia Polliotto, avvocato dell’Unione Nazionale Consumatori, che si è detta fermamente contraria alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C, sottolineando «il ruolo fondamentale e di primaria importanza rivestito dalle farmacie sia in ambito sanitario che in quanto presidio del territorio». A parlare, stavolta, è Ivan Ruggiero, delegato ragionale del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti (MNLF) e della Confederazione unitaria delle libere parafarmacie italiane (Culpi), che si è dichiarato «basito».
«Polliotto – spiega – parla quasi come se stesse leggendo un copione redatto da Federfarma. Dal “decreto Bersani” del 2006 i farmaci senza obbligo di prescrizione medica possono essere venduti nei supermercati e in tutti gli esercizi commerciali. Unico vincolo, la presenza di un laureato in farmacia». «Nella sua dichiarazione – aggiunge Ruggiero rivolgendosi direttamente all’avvocato dell’UNC – lei più volte menziona proprio la figura del farmacista, e la ritiene essenziale per la tutela del consumatore-paziente. Ebbene nelle parafarmacie è presente, per effetto della legge Bersani, proprio il farmacista».
Il delegato del MNLF giudica «gravi» le dichiarazioni di Polliotto, che «non sa che i farmaci di fascia C sono dispensati dietro prescrizione medica e che quindi nessun pericolo si può presentare in una parafarmacia (laddove venissero liberalizzati questi farmaci), rispetto a una farmacia. In entrambi i casi è il farmacista a dispensare i medicinali». Quindi ricorda che «pochi giorni fa, noi del MNLF, abbiamo firmato insieme ad Antonio Longo, presidente del Movimento difesa del Cittadino, un appello al parlamento affinché liberalizzi i farmaci con obbligo di ricetta. Ciò porterebbe immensi vantaggi: 500 nuovi posti di lavoro nelle parafarmacie, 3.000/3.500 nuove aziende e 700 milioni di euro di nuovi investimenti in tre anni (a costo zero per lo Stato). Con risparmi, secondo lo stesso MDC, di 500 milioni di euro».
Ruggiero, infine, sottolinea che la voce di Polliotto è «fuori dal coro», dal momento che la maggior parte delle associazioni di consumatori, «come Altroconsumo, ADUC, ecc.», si sono schierate a favore della liberalizzazione.

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