«È passato quasi un anno da quando FarmacieUnite accendeva un riflettore sul rinnovo della convenzione e della giusta remunerazione per offrire un servizio adeguato ai cittadini e per dare la possibilità ai titolari di definire le strategie di sviluppo della propria farmacia». Comincia così la missiva inviata da FarmacieUnite a margine della richiesta di un incontro con i rappresentanti delle Regioni, in particolare con Raffaele Donini, coordinatore della Commissione Salute. «A fine maggio – si legge nella nota – sono ripartite con un nuovo scambio di bozze le trattative per il rinnovo della convenzione tra farmacie e Ssn tra Sisac e le rappresentanze sindacali». Tuttavia «l’ultimo contatto tra le parti avvenuto a dicembre e chiuso con una rottura della trattativa non lascia ben sperare e le posizioni rimangono distanti sia per quanto riguarda la Dpc e il ritorno dei farmaci in farmacia, sia per l’indennità di residenza per le farmacie rurali e la remunerazione delle prestazioni dei servizi della farmacia».

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«Farmacia ha bisogno di rinnovamento»

«FarmacieUnite – si legge – comprende che durante la pandemia le priorità fossero altre ma allo stesso tempo ritiene che sia necessario dare una accelerata a tutto il processo per il rinnovo di tutti i più importanti contratti e accordi tra il mondo farmacia e il sistema pubblico. Le farmacie hanno già dimostrato la loro utilità per il territorio e il Ssn, si sono dimostrate disponibili e generose nell’offrire ai cittadini soluzioni e hanno supportato il Ssn nella possibilità di alleggerire le sue struttura». Secondo il sindacato, inoltre, «la farmacia ha bisogno di rinnovamento sotto molti punti di vista ma i titolari non possono iniziare questo processo di cambiamento se prima non hanno certezze su come sarà impostato l’accordo con il Ssn, quali attività potrà esercitare e con quale remunerazione da parte del Ssn. Certezze e continuità e non uno stillicidio di regole che cambiano e prodotti che vengono portati fuori dalla farmacia o che neppure ci entrano».

«Remunerazione che garantisca professionalità e servizi»

Per FarmacieUnite «la nuova convenzione deve garantire su tutto il territorio la possibilità di sviluppare la professionalità dei farmacisti e sviluppare i servizi per il cittadino in coerenza con le leggi e gli sviluppi del mercato degli ultimi anni. Parallelamente la remunerazione deve dare autonomia alle farmacie, per pianificare il futuro e dare un servizio di qualità ai cittadini, facendo diventare la farmacia un vero presidio sanitario sul territorio». Franco Gariboldi Muschietti, presidente della sigla, sottolinea che «è necessario che la voce dei titolari di farmacia, che chiedono da anni di far rientrare in farmacia tutti i farmaci, sia ascoltata e che si interrompa la diaspora di medicinali che ogni giorno vediamo sparire dai nostri scaffali per il miraggio di un risparmio del sistema sanitario nazionale che non si avvera mai, come dimostrano i dati diffusi da Aifa sui primi tre mesi del 2021 che proiettano uno sfondamento del tetto per gli acquisti diretti nonostante il consistente incremento delle risorse destinate alla spesa farmaceutica ospedaliera».

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