«Le farmacie italiane hanno affrontato un’emergenza epocale, rimanendo aperte 24 ore su 24 (non solo disponibili telefonicamente), restituendo ai pazienti la fiducia che da sempre le hanno affidato». Per questo motivo «con le trattative su convenzione e remunerazione è giunta l’ora di presentare il conto, con la forza e la dignità di chi conosce il valore di una rete di professionisti altamente professionalizzata ed informatizzata, aspetto questo da non sottovalutare alla luce della recente attualità». È la posizione di Franco Gariboldi Muschietti, presidente di FarmacieUnite, organizzazione sindacale alternativa a Federfarma, operante dal 1 gennaio 2014 su tutto il territorio nazionale, con oltre 500 farmacie iscritte in Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Piemonte e Puglia.

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«L’obiettivo che si vuole raggiungere – evidenzia Gariboldi Muschietti – è comune tra tutti i titolari delle farmacie italiane e passa dalla proposta di una nuova convenzione che tenga conto prima di tutto del ruolo che le farmacie hanno dimostrato di avere sul territorio, ma anche delle modifiche avvenute negli ultimi anni, in particolare nel 2012 con il decreto Monti che ha portato alla apertura di nuove farmacie e dell’agosto 2017 con l’apertura al capitale, per poi discutere di remunerazione e del ritorno della distribuzione attraverso la farmacia di tutti i farmaci».

Tale obiettivo, puntualizza Muschietti «deve essere tradotto in progetti e modelli operativi reali che confermino e potenzino il ruolo della farmacia, garantendone la piena sostenibilità economica, che non dobbiamo vergognarci di chiedere con forza pena la deriva commerciale del sistema». Ciò considerando che «le farmacie devono poter vivere di dispensazione del farmaco, soprattutto in territori non favorevoli allo sviluppo del fatturato commerciale alternativo, e rispetto alle farmacie di proprietà di catene».

Quanto alle dinamiche remunerative, Gariboldi Muschietti evidenzia che «la giusta remunerazione deve servire a dare autonomia alle farmacie e un adeguato servizio al cittadino ed è connessa sia con il ritorno di tutti i farmaci in farmacia – ad eccezione dei farmaci che devono essere erogati sotto il controllo delle farmacie ospedaliere – sia alla farmacia dei servizi che era stata pensata come una evoluzione dell’attività professionale dei farmacisti e per erogare servizi legati alla salute dei cittadini non solo in regime privato ma anche per conto e a carico del Ssn facendo diventare la farmacia un vero presidio sanitario sul territorio, ma in realtà mai decollata».

Per questo motivo, spiega il dirigente, «FarmacieUnite è disponibile a sedersi ad un tavolo con gli attori del sistema sanitario per condividere idee e progetti, per posizionare la tessera farmacia nel bel mezzo del puzzle “Sistema Sanitario”, a pieno titolo e forte delle sue potenzialità che non possono essere relegate ad attività marginali e inconsistenti di una farmacia “di servizio” più che dei servizi», alla luce di un «obiettivo comune», ovvero «ribadire il principio sociale e funzionale che ha la farmacia nel tessuto del Ssn, riportare tutti i farmaci in farmacia, salvaguardare la remunerazione e fornire un servizio adeguato a tutti i cittadini». Tutto ciò «sempre che – conclude Gariboldi Muschietti – tutte le organizzazioni sindacali mirino a conseguire questi obiettivi».

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