
Admenta Italia spiega poi di non essere a conoscenza di situazioni di malessere psico-fisico dei lavoratori, né di comportamenti aziendali che avrebbero creato problemi di questo genere nelle 41 farmacie gestite: «Non è inoltre corretto affermare che a causa dei carichi di lavoro i farmacisti sono costretti a chiudere il servizio CUP. Esso è presente in tutte le farmacie e viene svolto regolarmente in una postazione dedicata, a cura di farmacisti opportunamente formati ed in determinate fasce orarie comunicate all’interno con appositi cartelli. Sul tema della sicurezza, da sempre la nostra organizzazione pone molta attenzione alla formazione del proprio personale avendo, tra l’altro, istituito corsi di ad hoc». Inoltre, per quanto riguarda il mancato rinnovo del contratto nazionale, il gruppo ha precisato che «ciò è di pertinenza delle associazioni sindacali e datoriali a livello nazionale. In ogni caso, l’azienda ha istituito un welfare attraverso il quale vengono riconosciuti a tutti i propri dipendenti diversi istituti economici, in aggiunta a quelli previsti dalla norme di legge e dal contratto collettivo applicato ai rapporti di lavoro».
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